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Parte da Napoli Sanità di frontiera, progetto umanitario di Consulcesi per salute dei migranti

Presentato a Napoli il progetto di formazione per i medici che si occupano di assistenza ai migranti. Promosso da Consulcesi onlus coinvolge anche Pietro Bartolo, il medico simbolo di Lampedusa. Direttore scientifico il chirurgo Giuseppe Petrella. Intanto va avanti il recupero di Consulcesi delle borse di studio non pagate ai medici.

12 OTT - Parte da Napoli il progetto umanitario “Sanità di Frontiera” per la formazione degli operatori sanitari sul tema della salute dei migranti. L’iniziativa consiste in un percorso di formazione a Lampedusa degli operatori sanitari di tutta Europa centrati sull’assistenza ai migranti e per promuovere lo sviluppo, la diffusione e lo scambio di modelli e strumenti d’intervento innovativi per garantire la salute dei migranti. Il progetto messo in campo da Consulcesi coinvolge anche Pietro Bartolo, il medico simbolo di Lampedusa che avrà il ruolo di docente.
 
Nell’occasione Consulcesi ha consegnato 18 milioni di euro a decine di medici ex specializzandi di Napoli e delle altre province della Campania (anche di Salerno, Caserta, Benevento ed Avellino) per le borse di studio negate dallo Stato tra il 1978 e il 2006.  Medici che ora recuperano gli stipendi che lo Stato aveva negato loro durante la scuola di specializzazione.
 
Alla giornata dedicata ai camici bianchi sono intervenuti Silvestro Scotti, Presidente OMCeO di Napoli, Giuseppe Petrella, ordinario Chirurgia generale e Oncologica all’Università “Tor Vergata” e responsabile scientifico del progetto “Sanità di Frontiera” e Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi group. A moderare l’incontro il giornalista David Parenzo. Ed è proprio Scotti ad annunciare anche l’Ordine di Napoli è in prima linea per migliorare l’assistenza ai migranti con la realizzazione di vademecum, con servizi, indirizzi e numeri di  telefono dei presidi e dei medici che si occupano della salute di immigrati privi di permesso di soggiorno. Una guida a tutti i servizi sociosanitari della città.
 
“Siamo felici che questa iniziativa sia stata presentata a Napoli – ha dichiarato Scotti - nella nostra città c’è una grande tradizione dell’accoglienza: abbiamo un Ospedale Dei Pellegrini attivo dal 1200 e mi fa piacere annunciare oggi che, nel prossimo bollettino dell’Ordine dei Medici, dei Chirurghi e degli Odontoiatri, stiamo lanciando un vademecum che contiene una mappatura completa per garantire tutti i servizi sanitari del nostro territorio ai migranti. Il medico ha come vocazione la presa in carico socio-psico-sanitaria di tutti i pazienti, senza distinzioni. Sanità di Frontiera è importante per mettere a sistema tutte le iniziative meritorie che ci sono ma che, finora, erano scollegate tra loro”.
 
“Il progetto ‘Sanità di frontiera’ sostenuto da Consulcesi Onlus è stato annunciato lo scorso 3 ottobre a Lampedusa e coinvolge, oltre al medico simbolo dell’isola, Pietro Bartolo, le istituzioni e le principali organizzazioni umanitarie nazionali ed internazionali”, ha spiegato il Petrella.
 
Un tema, quello dell’accoglienza e della tutela della salute dei migranti, centrale anche per l’OMCeO di Napoli. Tra le recenti iniziative del presidente Scotti, infatti, figura già un corso Ecm organizzato coinvolgendo esperti del settore e finalizzato a creare un vero e proprio sportello per raccogliere e coordinare istanze ed iniziative sanitarie per il migrante e favorire attività volte ad incrementare studi e ricerche nel campo della medicina delle migrazioni.
 
“La medicina e la salute degli immigrati – ha aggiunto Petrella - è una sfida che non spaventa i medici italiani, già abituati a tenere in piedi il Ssn per garantire il diritto alla Salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione, per tutti gli italiani. A fronte di medici che combattono quotidianamente contro denunce di malpractice (spesso infondate), mancato rispetto degli orari di lavoro imposti della legge, carenze di personale, strutture e apparecchiature inadeguate, la caparbietà di chi non si lascia sopraffare da questa situazione viene, però, sempre premiata”.
 
Emblematico il caso dei medici specialisti a cui l’Italia, in violazione delle regole imposte dall’Ue (direttive comunitarie 75/362 CEE e 82/76/CEE), ha negato il corretto trattamento economico durante la scuola di specializzazione tra il 1978 ed il 2006. Un’ ingiustizia, sanata dall’intervento dei Tribunali che stanno ripristinando quei diritti negati accogliendo i ricorsi presentati attraverso numerose azioni legali.
 
Intanto Consulcesi ha consegnato rimborsi per un valore superiore a 18 milioni di euro a 449 professionisti campani che vanno ad aggiungersi alle migliaia di colleghi di tutta Italia che hanno già visto riconoscere quel diritto negato, riavendo indietro dallo Stato le somme indebitamente negate. Si tratta di cifre imponenti: solo ai medici tutelati da Consulcesi sono stati, ad oggi, riconosciuti oltre 450 milioni di euro con il rischio di un esborso complessivo superiore ai 5 miliardi di euro che incombe sulle casse dello Stato. Per questo, come anticipato ai microfoni di La7 dal Viceministro all’Economia Enrico Zanetti, “il Governo è intenzionato a trovare una rapida soluzione alla vicenda”.
 
Anche su questo tema è intervenuto il presidente Omceo Scotti: “L’azione istituzionale di Consulcesi in questi anni è stata eccellente anche per fare chiarezza tra le normative europee e la mancata applicazione in Italia. La giornata di oggi è il riconoscimento di un diritto per tanti colleghi che erano stati penalizzati negli anni della scuola di specializzazione”.
 
E verso l’ipotesi di una transazione si sta lavorando anche in Parlamento, dove è iniziato l’esame finale del Ddl 2400, presentato da 21 senatori di schieramenti trasversali: il testo prevede un accordo forfettario transattivo, valido solo per chi avrà fatto ricorso. “Ora che c’è una chiara volontà politica di chiudere la vicenda, invitiamo i medici penalizzati dalla mancata applicazione delle direttive Ue in questione a non perdere questa occasione, scongiurando il rischio di rimanere fuori dai rimborsi”. Così il presidente di Consulcesi Group, Massimo Tortorella: “È dunque fondamentale, per i medici che ancora non l’avessero fatto, presentare ricorso per ottenere il rimborso forfettario previsto dal Ddl. Proprio per questo – conclude il presidente Tortorella – stanno partendo le nostre ultime azioni collettive. La prossima è prevista per il 15 dicembre, con numerosi OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche che hanno convenzionato i loro iscritti”.
 
Ettore Mautone

12 ottobre 2016
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