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Trenta nuovi primari per il Cardarelli, inizia la selezione nazionale

Il dg Ciro Verdoliva afferma la volontà di “valorizzare il merito” perché “nessuna azienda ospedaliera, men che mai il Cardarelli, può proseguire in un cammino d’eccellenza mortificando la professionalità dei medici con ruoli provvisori”. In totale al Cardarelli sono 57 le posizioni apicali.

05 MAG - Il direttore generale del Cardarelli Ciro Verdoliva ha firmato le 30 delibere che aprono le procedure per altrettanti concorsi da primario nel più grande ospedale del Mezzogiorno. “Dopo aver ricevuto il via libera dalla Regione – spiega il manager - siamo ora pronti a voltare pagina anche su un tema tanto importante per l’assistenza ai cittadini. Valorizzare il merito, dare spazio a chi ha i titoli per ambire alla direzione di una Unità Operativa Complessa, è il modo giusto per rilanciare ancor più la nostra offerta sanitaria. Nessuna azienda ospedaliera, men che mai il Cardarelli, può proseguire in un cammino d’eccellenza mortificando la professionalità dei medici con ruoli provvisori. Ecco perché la nostra Azienda mira a definire i più alti profili che vi siano a livello nazionale, andando a potenziare così un organico che già oggi è di assoluto primo piano”.

Mettere in campo azioni concrete per voltare rapidamente pagina è del resto il mandato che il presidente della Giunta Regionale Vincenzo De Luca ha assegnato ai manager al momento delle nomine, così da fare in modo che i cittadini campani possano avere una sanità d’eccellenza. “Questo – conclude il direttore generale - è l’obiettivo che anima ogni giornata della grande famiglia dei cardarelliani”.

“L’avvio delle procedure concorsuali per la selezione di 30 primari del Cardarelli non solo è una scelta giusta ma anche obbligatoria. Servirà a garantire una sanità di eccellenza, valorizzando il merito”, ha commentato il presidente della commissione Sanità Raffaele Topo.  “La procedura concorsuale servirà a passare definitivamente dallo stato di provvisorietà a quello di stabilità per quanto riguarda i primari. È una scelta – specifica Topo -  finalizzata al superamento degli incarichi temporanei (ex art. 18), e soprattutto necessaria dopo lo sblocco di più di 2000 assunzioni nella sanità campana”. “Si tratta di un importante passo in avanti fondamentale per  migliorare la qualità dell'assistenza sopratutto nelle aziende ospedaliere campane. Una scelta – conclude - auspicata da tempo da tutte le forze politiche”.

In totale al Cardarelli sono 57 le posizioni apicali (primari) e 30 di queste sono ora messe a concorso. Ecco le discipline: Chirurgia d’urgenza, Medicina Dea, Chirurgia epatobiliare e trapianto, Rianimazione del Dea, Terapia intensiva Grandi ustionati, Chirurgia toracica e gastroenterologia, Pneumologia, Fisiopatologia respiratoria, Cardiologia riabilitativa, Patologia clinica, Terapia intensiva post-operatoria, Farmacia, Anatomia Patologica, Lungodegenza, Epidemiologia clinica, Radiologia vascolare e interventistica, Genetica medica e di laboratorio, Neurofisiopatologia, Ematologia, Terapia intensiva neonatale, Immunoematologia e medicina trasfusionale, servizi infermieristici, tecnici e della riabilitazione, Programmazione sanitaria, Formazione, ricerca e cooperazione internazionale.
 
I concorsi dovranno tenersi entro sei mesi con una prova che attribuisce 40 punti per i titoli (minino 20) e 60 per il colloquio (minimo 42).

Parla di svolta storica che mette alle spalle “la gestione sotterranea dei primariati e della precarietà” Salvatore Ronghi coordinatore regionale del Movimento nazionale per la sovranità. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale Francesco Moxedano. Critica invece la posizione del consigliere forzista Severino Nappi, secondo cui la priorità, per l’assistenza e le liste di attesa, sono gli infermieri e non i medici.
 
Dal fronte sindacale si leva la voce della Cimo. Il segretario regionale Antonio De Falco, pur plaudendo all’iniziativa di Verdoliva, punta il dito sullo sbilanciamento dei punteggi, che assegnano ai colloqui (discrezionali) il 60% a scapito dei titoli (40%) “che individuano realmente i meriti scientifici e clinici”. Intanto la direzione ha stipulato un accordo con Cgil, Cisl e Uil su straordinari (massimo 20 ore al mese), indennità di risultato (ferma dal 2012) e graduazione delle funzioni (al palo dal 2007).
 
E.M.

05 maggio 2017
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