Aou Ferrara. Ricostruite artificialmente le articolazioni temporo-mandibolari
L’intervento chirurgico su un paziente affetto da grave deformità artrosica, durato circa 8 ore, è stato condotto dall’equipe di Chirurgia Maxillo Facciale Grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, protesi personalizzata in teflon e titanio, è possibile la progettazione e l’esecuzione di interventi ricostruttivi non possibili in passato
11 LUG - Ricostruite artificialmente dall’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo- Facciale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara le articolazioni temporo-mandibolari di un paziente affetto da grave deformità artrosica. Una deformità che determinava la totale incapacità del paziente di aprire la bocca, con impossibilità di alimentarsi e dolore continuo. Anche le altre funzioni, come la respirazione, la deglutizione e l’articolazione delle parole, risultavano limitate.
Grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie è quindi possibile la progettazione e l’esecuzione di interventi ricostruttivi non possibili in passato.
L’intervento chirurgico, durato circa 8 ore, è stato condotto dall’equipe di Chirurgia Maxillo Facciale, guidata da
Manlio Galiè, coadiuvata dal gruppo di anestesisti, diretti da
Roberto Zoppellari, e da due equipe di personale infermieristico. L’operazione è consistita nella rimozione delle articolazioni temporo-mandibolari danneggiate e dalla loro completa sostituzione mediante protesi personalizzata in teflon e titanio.
“Le componenti dell’impianto artificiale – si legge in una nota – sono state progettate per adattarsi alla conformazione anatomica specifica del paziente e alla pianificazione preoperatoria effettuata dal chirurgo utilizzando il modello anatomico di osso prodotto dalla scansione TC. Il progetto protesico, quindi, è stato particolarmente complesso e realizzato attraverso un sistema di progettazione e fabbricazione da parte di una ditta statunitense che ha costruito e inviato in Italia le protesi complete che si sono poi perfettamente adattate alla situazione anatomica del paziente. Il tutto attraverso continui contatti con i bioingegneri statunitensi da parte di
Stefano Mandrioli, che si è occupato della parte clinica e virtuale della progettazione. L’intervento ha permesso al paziente di riprendere una normale attività mandibolare con recupero delle funzioni masticatoria, respiratoria e fonatoria oltre che un’immediata scomparsa del dolore”.
Nel periodo post-operatorio è stato determinante il ruolo avuto dall’Unità Operativa di Riabilitazione, diretta da
Nino Basaglia, nel ripristino graduale delle funzioni fisiologiche. Nell’ambito della patologia dell’articolazione temporo-mandibolare è stato avviato inoltre un percorso clinico, diagnostico e di ricerca con l’Unità Operativa di Reumatologia diretta da
Marcello Govoni.
11 luglio 2018
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