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Reclutamento medici extra Ue. I sindacati: “Si svendono assistenza e salute al miglior offerente”

Scendono in campo le organizzazioni sindacali dei dirigenti medici manifestando il proprio dissenso alla delibera che permette a personale sanitario extra europeo a prendere servizio nelle strutture sanitarie in Friuli Venezia Giulia. “Il progetto di svendere l’assistenza e la salute al miglior offerente sul mercato ci rattrista e non rimarremo silenti di fronte a questa vergognosa presa di posizione da parte della regione”

14 FEB - Lo aveva detto a chiare lettere anche il presidente della FROMCeO che il problema più grande della delibera regionale 134, che prevede una deroga sull’impiego temporaneo di personale sanitario con titoli  proveniente da paesi extra Unione Europea, sarebbe stata la verifica dei requisiti. Sulla questione ad alzare la voce arriva anche l’intersindacale dei dirigenti medici. “Se gli Ordini dei medici hanno dichiarato che avranno difficoltà a controllare i titoli dei sanitari extra EU, chi li controllerà questi i titoli? E, chi darà garanzie sulla professionalità di colleghi sconosciuti?”, si domandano i rappresentati sindacali di AAROI-EMAC, Alberto Peratoner; ANAAO-ASSOMED, Valtiero Fregonese; ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI, Antonio Maria Miotti; FASSID, Stefano Smania; FPCGIL, Calogero Anzallo e FVM, Patrizia Esposito.

“Sono anni che chiediamo, quasi supplichiamo, a mezzo stampa, con note indirizzate alla Centrale della Salute e al vicegovernatore Riccardi che, sulla carenza dei medici, bisogna intervenire con un piano straordinario – continuano le sigle delle OO.SS. dei dirigenti medici – così come sono anni che abbiamo detto e scritto che ci sono troppi primari facenti funzioni, che manca un protocollo d’intesa tra regione e università e che chiediamo un tavolo permanente di confronto. E la Regione cosa fa? Sul protocollo d’intesa siamo stati esclusi e sulla carenza de medici l’unica soluzione che ha proposto il vicegovernatore è stata quello di scrivere la delibera 134, prevedendo assunzioni di medici da paesi extra europei; e per fortuna che a farlo è una regione a statuto speciale”.

Secondo i sindacati, la delibera 134 è il risultato di una politica che non vuole ascoltare e tanto meno recepire ciò che le OO.SS. hanno da dire sia sui bisogni della sanità che sulle soluzioni. Non tanto tempo fa, Anaao Assomed, aveva suggerito, ancora una volta, che per ovviare sulla carenza di personale andava definitivamente stabilizzato il personale medico ed infermieristico assunto a titolo precario durante la pandemia, utilizzati i medici specializzandi del terzo e quarto anno a tempo determinato come previsto dal Decreto Calabria n 35 del 2019 - legge n 60 del 2019, oltre a prevedere politiche di incentivazione anche economiche per il personale della dirigenza e del comparto ecc. La stessa Anpo-Ascoti-Fials Medici sollecitava ancora nel 2021, attraverso una missiva indirizzata ai vertiti regionali, la richiesta di stabilizzazione di oltre quaranta medici direttori “facenti funzione”, alcuni addirittura da 7 o 8 anni. Questi, alcuni di esempi di proposte rimaste inascoltate, come ricordano le OO.SS..

“In questi anni le nostre proposte non sono mai mancate; piuttosto sono state sempre ignorate. Se le parole pronunciate dal vicegovernatore all’indomani dell’approvazione della delibera 134 è un'adeguata risposta alla grave carenza di personale, rafforzando così l'attività assistenziale sul territorio del Friuli Venezia Giulia, allora quando gli ordini non saranno in grado di verificare titoli, attitudini, esperienza, di un medico o di un infermiere, che poi significano azioni mediche e qualità delle cure, la responsabilità sarà di chi ha approvato questa deroga”, dichiarano le sei OO.SS.  

È di ieri, riferiscono i sindacati, la notizia che le case di riposo nel FVG iniziano ad assumere personale sanitario extra UE. “Ecco la prova - commentano - che la delibera in oggetto rispondeva ad esigenze di soggetti anche privati, interessati al reclutamento e all’ impiego di questo personale. Il tutto a prescindere dalle competenze".

“Il progetto di svendere l’assistenza e la salute al miglior offerente sul mercato - concludono Alberto Peratoner, Valtiero Fregonese, Antonio Maria Miotti,Stefano Smania, Calogero Anzallo e Patrizia Esposito - ci rattrista e non rimarremo silenti di fronte a questa vergognosa presa di posizione da parte della regione che evidentemente vede nell’anziano un’occasione di mercato e non la cura della persona e della salute. I nostri anziani nei decenni hanno contribuito a costruire una società fatta di principi e valori che questa amministrazione scotomizza e svilisce sull’altare del mercato”.

Endrius Salvalaggio

14 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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