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Chiude il punto nascita di Sanvito al Tagliamento a Pordenone. Sindacati in stato di agitazione 

Salvo proroghe dell’ultima ora, oggi sarà l’ultimo per il punto nascite a S. Vito al Tagliamento a Pordenone. A disposizione delle donne ci saranno il “Santa Maria degli Angeli” di Pordenone e, in convenzione con l’erogatore privato accreditato, la “Casa di Cura San Giorgio”. Dg Tonutti: “S. Vito è carente sul numero di nascite e medici a disposizione”. Ma per i sindacati “il calo di nascite dipende dalle politiche sbagliate e non da fattori demografici”

27 NOV - Da oggi, salvo diverse disposizioni, viene sospeso il punto nascite a San Vito al Tagliamento a Pordenone. E’ lo stesso Direttore generale Giuseppe Tonutti attraverso un proprio decreto a motivarne la chiusura citando la constatazione sulla sicurezza dettata del DM 70, la carenza di personale che ha provocato una non più idonea turnazione a coprire i turni nelle 24 ore, oltre ad una comunicazione protocollata a firma della direttrice della struttura complessa di Ostetricia e ginecologia del presidio ospedaliero di San Vito al Tagliamento, con la quale esprime forte preoccupazione sull’attuale livello di sicurezza del punto nascita, fra l’altro condivise con i propri collaboratori per la impossibilità di dare stabilità alla componente medico specialistica mediante l’assunzione di personale dipendente.

Lo stesso Direttore Tonutti riporta anche il riscontro “che i medici di ostetricia e ginecologia di nuova assunzione non accettano l’assegnazione presso il punto nascita di San Vito al Tagliamento, con la conseguenza che, per assicurare la copertura dei turni, aumenterebbe ulteriormente la necessità di ricorrere a collaborazioni libero-professionali esterne, tra l’altro molto onerose e che non garantiscono continuità della presenza e della presa in carico”.

In sostituzione al punto nascita di San Vito al Tagliamento saranno i punti nascite presso il presidio ospedaliero “Santa Maria degli Angeli” di Pordenone, con un numero annuo di parti al limite dei 1.000, e un secondo in convenzione con l’erogatore privato accreditato “Casa di Cura San Giorgio”, con un numero annuo di parti di circa 700 unità, entrambi con potenzialità di assorbimento immediato - scrive Tonutti - della casistica che non potrà più essere espletata presso il punto nascita di San Vito al Tagliamento.

Insorgono le due associazioni sindacali Uil Fpl Fvg ed Nursind Fvg. “Se come dichiarato dal Direttore Tonutti, il decreto parla di mancata sicurezza per noi OO.SS. – dicono il segretario generale Uil Fpl Fvg, Stefano Bressan e il segretario Regionale Nursind Fvg, Luca Petruz, attraverso una propria nota congiunta – è niente di più falso! Malgrado le difficoltà l’equipe rispetta gli indici di qualità, dimostrando che l’operato di tutta la squadra è lineare negli anni. Come dimostrano i numeri riportati nella tabella a San Vito le mamme e i bambini vengono assistiti con standard qualitativi adeguati, con una spesa recente di oltre 200 mila euro per adeguare gli spazi del reparto”.

Per tutte le considerazioni finora fatte, Uil Fpl Fvg e Nursind Fvg ritengono che la scelta di sospendere il servizio del punto nascite di San Vito con la motivazione di garantire la sicurezza alle partorienti leda la dignità e la professionalità di tutte le figure operanti nel reparto. Il calo dei parti in questione e la grave carenza di personale medico è dovuta piuttosto alle scelte del direttore di struttura e del primario e non dal calo demografico.

Per tutte queste ragioni le due OO.SS. chiedono le dimissioni di chi ha inviato quella comunicazione protocollata a firma della direttrice della struttura complessa di Ostetricia e ginecologia del presidio ospedaliero di San Vito al Tagliamento e del suo direttore della struttura complessa, dichiarando lo stato di agitazione.

Endrius Salvalaggio

27 novembre 2023
© Riproduzione riservata

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