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Asl Rieti. Percorso chirurgico e nuovo modello organizzativo per migliorare l’attività ospedaliera, territoriale e ambulatoriale

Cambiamenti nell'ottica di una migliore integrazione ospedale territorio, con la chirurgia di bassa e media complessità e la chirurgia ambulatoriale erogate prevalentemente presso la Casa della Salute di Magliano Sabina. “Si mantengono così alti livelli di attività ma si riducono i tempi di attesa di intervento”. Rafforzata la gestione multidisciplinare di alcune patologie a forte impatto sulla qualità della vita.

22 FEB - Il Dipartimento di Chirurgia della Asl di Rieti procede incessantemente la propria attività operatoria, grazie alla riorganizzazione del percorso chirurgico aziendale avviato nel marzo del 2021 ha consentito l'attivazione di ulteriori setting assistenziali nell'ottica dell'integrazione ospedale territorio, anche grazie al coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta. A evidenziare i benefici del nuovo modello è la direzione della Asl, che spiega: “La chirurgia di media e alta complessità viene erogata esclusivamente presso il Presidio Ospedaliero De Lellis e la chirurgia di bassa e media complessità e la chirurgia ambulatoriale sono erogate prevalentemente presso la Casa della Salute di Magliano Sabina. Questo modello organizzativo, associato all'ottimizzazione di tutto il percorso chirurgico (dalla presa in carico e ricovero fino alla dimissione e follow-up) ha permesso di mantenere alti livelli di attività e di contenere i tempi di attesa di intervento”.

In Italia, ricorda la Asl, l’ondata pandemica legata al Covid-19, ha comportato una riduzione dell’attività chirurgica dal 50% all'80% secondo i dati recentemente forniti dalla Società Italiana di Chirurgia (SIC). “La nostra Azienda – sottolinea la direzione aziendale - mantiene gli stessi volumi di attività dell'epoca Pre-Covid (2019) garantendo Camere operatorie elettive (tutte le specialità), una camera operatoria dedicata esclusivamente all'urgenza, un blocco operatorio dedicato esclusivamente ai pazienti Covid (tutte le specialità) e un percorso dedicato, sicuro e separato, per le gestanti Covid che si affidano alle cure degli specialistici del reparto di Ostetricia e Ginecologia”.

Nel 2022 sono stati eseguiti una media di 5.000 interventi /annui di medio-alta complessità (compresi gli interventi in urgenza) presso il Presidio ospedaliero di Rieti e una media di circa 5.500 interventi di chirurgia bassa complessità/chirurgia ambulatoriale nel Presidio Ospedaliero di Rieti (Chirurgia Generale, Ginecologia, Oculistica, Otorino, Ortopedia, Urologia e Chirurgia Vascolare) e presso la Casa della Salute di Magliano Sabina (cataratta, tunnel carpale, ernie inguinali, interventi senologici e alcune procedure di chirurgia vascolare e di proctologia) e alcuni interventi di media complessità per ciò che riguarda la Chirurgia retinica (Oftalmologia).

Al fine di migliorare la cura del paziente, si è rafforzata anche la gestione multidisciplinare di alcune patologie che hanno un grande impatto sulla qualità della vita dei cittadini: “Tra queste – spiega la Asl - figurano, ad esempio, la gestione delle patologie legate al piede diabetico, che vede la collaborazione attiva del Dipartimento di Medicina con le Unità di Chirurgia Generale e Vascolare; l’introduzione dell’impianto di cateteri peritoneali per la dialisi insieme all’Unità di Nefrologia e Dialisi offrendo così ai pazienti la possibilità di evitare continui e lunghi spostamenti”.

Sempre “volgendo l’attenzione ai bisogni del paziente” si è potenziata l’attività chirurgica ambulatoriale (APA) anche presso l’Ospedale di Rieti, “così da assicurare la gestione chirurgica della patologia di piccola entità anche per quegli utenti che non possono usufruire del presidio di Magliano Sabina”. Nella stessa ottica, “attraverso una riorganizzazione delle attività territoriali si è riusciti ad incrementare le prestazioni chirurgiche domiciliari, che sono raddoppiate, garantendo così una migliore integrazione tra ospedale e territorio”.

Tale modello, evidenzia ancora la Asl, “con la riorganizzazione del percorso chirurgico, anche in una situazione particolarmente complessa come quella vissuta durante la fase acuta della pandemia da SARS CoV-2, ha evitato (come accaduto in altre Aziende sanitarie e ospedaliere) la riduzione dell’attività chirurgia, con un sostanziale contenimento dei tempi di attesa per intervento”.

22 febbraio 2023
© Riproduzione riservata

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