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Pnrr. La Asl Roma 4 entra nella fase operativa, pronte a nascere 23 nuove strutture

Saranno 4 gli Ospedali di Comunità, 4 le Centrali Operative Territoriali e 15 le Case della Comunità. Struttture di assistenza socio-sanitaria che “garantiranno un’offerta di servizi specifici calibrati sulle reali necessità del territorio” tenendo conto che, sottolinea la Asl, “l’assistenza del futuro si basa sull’approccio integrato del sistema socio sanitario”.

27 APR - Si avvicina la data per la validazione dei progetti legati ai fondi PNRR e, per la Asl Roma 4, si apre una nuova fase che porterà alla realizzazione fisica delle nuove strutture assistenziali. In totale 23 così suddivise: 4 Ospedali di Comunità, 4 Centrali Operative Territoriali e 15 Case della Comunità. In quest’ultimo periodo si è conclusa la fase di analisi e progettazione delle attività che ha visto partecipare sia soggetti interni alla Asl che esterni. Uno specifico gruppo di lavoro, coordinato dallo stesso Direttore Generale, Cristina Matranga, a cui hanno preso parte oltre alle diverse funzioni aziendali, quali i Direttori di Distretto, il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, quello delle professioni sanitarie, la UOC Disabilità, il Dipartimento di Salute mentale, il Responsabile interdisciplinare di specialistica ambulatoriale, i rappresentanti dei Medici di Medicina Generale, anche i sindaci, gli assessori al Welfare e i rappresentati delle associazioni del terzo settore.

“Gli incontri svolti – spiega la Asl in una nota - sono stati anche l’occasione per presentare i dati dello studio epidemiologico condotto dal Dep sulla popolazione, dal quale è emersa una fotografia accurata dello stato di salute delle diverse comunità e dei loro bisogni”. Base di partenza per procedere alla revisione su basi oggettive dell’offerta assistenziale.

“La popolazione di riferimento dei 4 distretti - ha spiegato il referente dei progetti Pnrr per la Asl Roma 4, Antonio Andreozzi - presenta profonde differenze in termini di caratteristiche demografiche ed epidemiologiche, nonché di presenza di popolazione straniera. Muovendoci da queste premesse e da quest’analisi del contesto di riferimento stiamo cercando di sfruttare le potenzialità e gli ampi “spazi di manovra” che il DM 77 concede per rivedere la nostra offerta di servizi sanitari sul territorio. Il DM 77, appunto, ci ha fornito i mezzi per poter riconsiderare l’assistenza sanitaria del nostro territorio e renderla più aderente alle reali necessità dei nostri assistiti e per fare ciò abbiamo deciso di seguire la strada della co-progettazione coinvolgendo tutti quei soggetti, sia interni che esterni, che concorrono al soddisfacimento dei bisogni di assistenza e cura. Attualmente stiamo avviando le fasi preliminari di assessment per tutte le strutture individuate dalla ASL con l’obiettivo di farci trovare pronti a riempirle di contenuti una volta realizzate”.

Il primo progetto a cui è stato applicato il criterio di coprogettazione dell’offerta socio- sanitaria è la Casa della Comunità di Fiano Romano, territorio del Distretto 4 caratterizzato da una popolazione anziana, fragile e pluripatologica. Lontano dalle strutture di cure principali e con necessità di assistenza che vedono andare a braccetto sanità e sociale. “Fiano è stata individuata – ha aggiunto il dottor Andreozzi - per alcuni motivi fattuali: la struttura era già adibita a poliambulatorio da poco entrato in funzione, il territorio presenta elevati gradi di concentrazione di UCP (unita di cure primarie) ovvero medici di famiglia associati tra loro, un’assistenza sociale di tutti i Comuni del distretto garantita dal Consorzio Valle del Tevere. Quindi un solo interlocutore per un ampio territorio. La strategia si è mostrata vincente e per questo abbiamo scelto di applicare quel modus operandi anche negli altri distretti. Attualmente stiamo completando la Carta dei Servizi della Casa di Comunità e la popolazione di riferimento potrà trovare in un unico luogo servizi sanitari e sociali con la garanzia di avere una presa in carico completa e specifica per il suo bisogno di cura. Questo è il motivo ispiratore che anima il progetto di revisione globale dell’offerta sanitaria che andremo a inserire nelle 23 diverse strutture”.

“L’eterogeneità che caratterizza la Asl Roma 4, sia in termini territoriali che di bisogni della popolazione, ha imposto un approccio sinergico – ha infine commentato il Direttore Generale della Asl Roma 4, Cristina Matranga – Sono certa che per migliorare lo stato di salute della popolazione, oggi più che mai, serva un intervento congiunto tra sanità e sociale per garantire una presa in carico totale dei bisogni di assistenza della popolazione, principalmente di quella più fragile. Ed è questo il nostro obiettivo. Essere dove sono i nostri utenti proponendo un’offerta cucita sulle reali necessità di quella specifica popolazione target, con lo scopo di realizzare quella Medicina di Prossimità che ispira tutti i progetti legati alla Missione 6 del PNRR”.

27 aprile 2023
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