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Aborto. Nel Lazio il 64% dei ginecologi è obiettore, oggi presidio sotto la Regione

Promosso dal Coordinamento delle donne e delle libere soggettività dei consultori del Lazio in occasione della Giornata per l’aborto sicuro, che si celebra oggi, per chiedere più garanzie nell’applicazione della legge 194. Mattia (Pd): ““A distanza di 45 anni dall’entrata in vigore, la legge 194 è di nuovo sotto attacco, anche nella nostra regione”.

28 SET - Ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza secondo quanto previsto dalla legge 194 è ancora difficile per le donne del Lazio. Lo denuncia il Coordinamento regionale delle donne e delle libere soggettività dei consultori, che a giugno 2023 ha reso pubblica i dati di una indagine effettuata grazie all'istituto dell'accesso civico da cui emerge che il 64% dei ginecologi e delle ginecologhe della regione è obiettore di coscienza, così come il 29% del personale con altre funzioni mediche e non mediche, mentre nei consultori la percentuale è invece del 14%. Per questo oggi, in occasione della Giornata dell’aborto sicuro, il Coordinamento sarà sotto la sede della Regione per chiedere garanzie sull’applicazione della legge 194. Con loro ci sarà anche Eleonora Mattia, consigliera regionale del Pd, perché, spiega in una nota, “a distanza di 45 anni dall’entrata in vigore, la legge 194 per l’Interruzione Volontaria di Gravidanza è di nuovo sotto attacco, anche nella nostra regione”.

In questo quadro, per Mattia, che ha presentato anche una interrogazione sul tema, risulta “fuorviante e ambigua la delibera della Giunta Rocca sul ‘Bonus Mamme’ che apre alle associazioni Pro Vita ed esclude i Consultori famigliari dall’assistenza alle donne per la presentazione delle domande per il voucher. Un provvedimento che, di fatto, mina le fondamenta della legge 194 e che pertanto chiedo alla Giunta Rocca di ritirare. Per questo oggi, alle ore 17, sarò davanti alla sede della Regione Lazio alla manifestazione in difesa della legge 194”.

“E’ inoltre fondamentale – prosegue Mattia - che la Regione garantisca trasparenza sulla reale applicazione delle legge 194. Per questo ho presentato un’interrogazione affinché la Giunta Rocca fornisca i dati ufficiali sull’obiezione di coscienza nel Servizio sanitario regionale, sulla somministrazione della pillola RU486 e dica quali iniziative intenda intraprendere per garantire il diritto delle donne di scegliere se e quando diventare madri e quale modalità, chirurgica o farmacologica, per l’Interruzione Volontaria di Gravidanza. Ricordo che il Lazio, anche dal recente report dell’associazione ‘Medici del Mondo’, è stato ritenuto un esempio virtuoso in Italia per l’applicazione nel 2020 del protocollo della pillola RU486, in regime ambulatoriale o di day hospital, che prevede anche la cosiddetta procedura ‘at home’, ovvero l’assunzione del secondo farmaco, la prostaglandina misoprostolo, a domicilio. Questa è la strada su cui proseguire come indicatoci, tra l’altro, dalle linee guida internazionali”, conclude Mattia.

28 settembre 2023
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