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Tumori della pelle. Approda a Roma la campagna di prevenzione e screening

Prosegue l’iniziativa promossa in tutta Italia dalla Società Italiana di Dermatologia in collaborazione con la Marina Militare. La campagna “L’amore per il mare è nella nostra pelle” punta a far conoscere, prevenire e diagnosticare i danni cutanei da raggi ultravioletti. Focus sulla cheratosi attinica. All’evento romano ha collaborato anche la Caserma Grazioli Lante di Roma.

16 GIU - La costante e reiterata esposizione ai raggi ultravioletti (UVA e UVB), il più delle volte non protetta, comporta il rischio, in particolare per alcune categorie professionali come il personale della Marina Militare, di sviluppare danni importanti per la pelle quali, ad esempio, i tumori cutanei.

Per sconfiggere queste patologie, e far sì che l’amore per il mare si trasformi in amore per la propria pelle, prosegue nella Regione Lazio la grande campagna nazionale di sensibilizzazione e screening promossa dalla Società Italiana di Dermatologia (SIDeMaST), in collaborazione con la Marina Militare e con il sostegno incondizionato di LEO Pharma, multinazionale farmaceutica danese leader in dermatologia. Oggi presso la Caserma Grazioli Lante di Roma si è tenuto il quinto della serie di incontri d’informazione e screening gratuiti riservati al personale della Marina Militare over 40.

“Prosegue con più che positivi riscontri questa importante iniziativa di prevenzione rivolta al personale della Marina Militare – afferma Enrico Mascia, Capo del Corpo Sanitario della Marina Militare – la tutela della salute dei militari e dei dipendenti civili della Difesa è uno dei compiti principali che il Codice dell’Ordinamento Militare assegna alla Sanità ed è proprio attraverso attività informative e di screening come queste che si realizza una forte azione preventiva e di diagnosi precoce. Per questo l’Ispettorato di Sanità della Marina Militare, che promuove periodicamente l’organizzazione di incontri informativi/formativi, ha accolto con grande favore la disponibilità di SIDeMaST di estendere la campagna “L’amore per il mare è nella nostra pelle” a livello nazionale, organizzando nel mese di giugno nelle sedi di Napoli, La Spezia, Roma e Augusta queste giornate dedicate alla prevenzione dei tumori della pelle dovuti ad una prolungata e non corretta esposizione al sole. Agli specialisti dermatologi che hanno offerto la propria disponibilità, all’organizzazione tutta e alla LEO Pharma per il supporto offerto, va il mio ringraziamento per aver reso possibile la realizzazione degli eventi”.

La campagna nazionale “L’amore per il mare è nella nostra pelle”, è promossa da SIDeMaST, Società scientifica italiana di Dermatologia. “Uno dei principali obiettivi di SIDeMaST – commenta il Presidente Giampiero Girolomoni – è la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori della pelle non solo melanoma, tra cui la cheratosi attinica, una patologia che può evolvere in un carcinoma squamocellulare invasivo, molto diffusa tra coloro che sono esposti in maniera cronica e senza protezione ai raggi solari. La campagna, in collaborazione con la Marina Militare, va proprio in questa direzione con l’obiettivo di promuovere uno screening della pelle gratuito in special modo per le categorie professionali a rischio, come appunto i marinai”.

Un incontro informativo seguito da uno screening effettuato da specialisti dermatologi, che pone l’accento sulla prevenzione in particolare dei tumori della pelle non melanoma, come la cheratosi attinica molto diffusa tra la popolazione over 40, soprattutto in coloro che per motivi professionali si sono esposti per lunghi periodi al sole nel corso degli anni.

“Ho sostenuto e continuerò a sostenere con determinazione tutte le forme di screening preventivo e di supporto sanitario al personale civile e militare della nostra Forza Armata – sottolinea Donato Marzano, Ammiraglio di Squadra e Comandante della Logistica della Marina Militare – iniziative come quella di oggi testimoniano inoltre la piena integrazione tra eccellenze nazionali, in questo caso la Marina Militare e la Sanità del Lazio”.

La cheratosi attinica, spiegano i promotori dell’evento in una nota, “è un tumore della pelle non melanoma in costante aumento, ma ancora poco conosciuto e sotto-diagnosticato, nonostante le lesioni possano progredire in carcinomi invasivi, come il carcinoma squamocellulare (SCC). In Italia la sua prevalenza è stimata attorno all’1,4% dopo i 45 anni. Si presenta sotto forma di macchie piatte o ruvide e squamose al tatto. Spesso queste lesioni sono asintomatiche, in alcuni casi invece possono provocare prurito, bruciore o la spiacevole sensazione di avere una scheggia nella pelle. La cheratosi attinica è causata dalla radiazione UVB dei raggi solari che induce mutazioni specifiche del DNA delle cellule cutanee. Purtroppo chi è affetto da cheratosi attinica ha una probabilità 10 volte maggiore di sviluppare un tumore cutaneo nei 12 mesi successivi se confrontato con la popolazione generale”.

“Le cheratosi attiniche, lesioni della pelle presenti nei soggetti adulti e anziani in sedi foto-esposte come il volto e le mani, non sono da sottovalutare in quanto potenzialmente in grado di evolvere verso un carcinoma squamocellulare invasivo – dichiara Ketty Peris, Professore ordinario di Dermatologia e Direttore della Clinica Dermatologica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma – sulla base di questa evidenza la comunità dermatologica raccomanda che le cheratosi attiniche vengano in tutti i casi trattate con terapia medica o chirurgica e che, aspetto altrettanto fondamentale, i soggetti a rischio, come i marinai o chiunque si esponga in maniera cronica ai raggi ultravioletti, vengano specificamente informati ed educati su questo tipo di lesione cutanea. Per tale motivo sono da incentivare campagne di screening come questa, dal momento che la cultura della prevenzione vale anche per la cheratosi attinica, considerata una lesione cutanea cancerosa in fase iniziale”.

Proprio per evitare la progressione della cheratosi attinica in una forma maligna invasiva è opportuno, oltre alla diagnosi precoce, trattare tempestivamente tutte le lesioni e anche la cute circostante, il cosiddetto “campo di cancerizzazione” che a volte presenta lesioni non visibili a occhio nudo. “Il trattamento della cheratosi attinica si avvale di diverse opzioni terapeutiche, in relazione alla complessità del quadro clinico, e include la crioterapia, la terapia fotodinamica e i trattamenti topici che mirano a curare sia la lesione principale sia la cute circostante, in modo da prevenire, così – sottolinea la professoressa Peris – la comparsa di nuove lesioni e recidive. È infatti oggi disponibile una soluzione in gel, l’ingenolo mebutato, di facile gestione, che richiede un trattamento di breve durata e che riesce a garantire una buona aderenza alla terapia da parte del paziente oltre che un beneficio clinico”.

Quanti decidano di sottoporsi a visita dermatologica per individuare precocemente eventuali lesioni cutanee, potranno rivolgersi ai Centri di riferimento regionali di seguito elencati:
•    Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma;
•    IFO - Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma;
•    Policlinico Tor Vergata di Roma;
•    Ospedale Alfredo Fiorini di Terracina.

16 giugno 2016
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