Ospedale San Giacomo: Palmieri (Romanuova): “I contribuenti continuano a pagarlo. Riapritelo”
A dieci dalla chiusura del nosocomio voluta da Piero Marrazzo per il presidente dell’associazione l’ospedale romano costa ancora al contribuente in bollette per le utenze e per sostenere il servizio di sorveglianza. L’unica vera funzione del grande e storico immobile è quella ospedaliera. E da qui bisogna ripartire, lavorando per la sua riapertura”
24 LUG - “Fra pochi giorni, ad agosto, ricorreranno i 10 anni dalla chiusura dell’ospedale San Giacomo, nel centro di Roma, all’interno del Tridente, a due passi da piazza del Popolo. Il nosocomio, questo il paradosso, costa ancora al contribuente in bollette per le utenze e per sostenere il servizio di sorveglianza h24. E sono solo due esempi. In sintesi: da dieci anni stiamo pagando un ospedale per non funzionare. Cose di questo genere accadono solo nel Lazio. Anche per questi motivi il San Giacomo va riaperto”.
Lo ha dichiarato
Antonello Palmieri, presidente dell’associazione Romanuova, che riunisce professionisti, a partire da architetti, ingegneri e avvocati, in difesa della Città Eterna.
“L’ospedale – ha sottolineato – era dotato di un pronto soccorso e di un moderno reparto di ortopedia, la cui importanza, in quel quadrante di città, è evidente. Fu la Regione Lazio guidata da Piero Marrazzo a chiudere la struttura, dopo che la stessa era stata al centro di costosi lavori di riqualificazione. All’epoca si parlò della possibile trasformazione del nosocomio in un hotel a cinque stelle, eventualità che suscitò polemiche e sacrosante critiche. Mesi fa la questione della riconversione è riemersa, così come i sospetti relativi alla destinazione di alcuni spazi a uso commerciale e le relative proteste. Ecco – ha concluso Palmieri – l’unica vera funzione del grande e storico immobile, con ingresso su via Canova, è quella ospedaliera. Punto. E da qui bisogna ripartire, lavorando per la sua riapertura”.
24 luglio 2018
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