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Asl Roma 5. Botta e risposta con la Fiasl su assenza Rm e progetto elisuperficie

Il sindacato accusa l’azienda di voler spendere 165mila euro per mettere in piedi un’elisuperficie lasciando, però, i cittadini ancora sforniti di una Rmn. La Asl risponde: “Siamo al lavoro per dotarci nel più breve tempo possibile anche di Risonanza Magnetica”. Quanto all’elisuperficie, “è destinata al Presidio di Subiaco, distante dai DEA di II livello. L’opera è tutt’altro che inutile e finanziata con fondi ad hoc, per aree disagiate”.

01 APR - La Fials Lazio accusa la Asl Rm5 di buttarsi sul progetto di realizzazione di un elisuperficie lasciando tuttavia la popolazione ancora senza Risonanza magnetica, ma la Asl replica ribadendo tutto il proprio impegno su entrambi i fronti.

Ad iniziare il botta e risposta, come detto, è la Fials Lazio con una nota in cui si afferma. “Altro che ricorsi forzati all’assistenza privata per impossibilità di prenotare un esame diagnostico presso il proprio distretto sanitario, lamentazioni sugli esami da fare urgentemente e quindi solo in intramoenia, altro che viaggi della speranza dal sud al nord della penisola. Non dobbiamo andare troppo lontano perché oltre a questi che sono i motivi di risentimento più popolari ci sono situazioni, sul nostro territorio che delineano una realtà sanitaria trascurata e impressionante: in tutto il territorio dell’Asl Roma 5, l’ex Asl Roma G, non c’è un dispositivo per eseguire la risonanza magnetica”.

“Stiamo parlando – prosegue la nota Fials - di circa 200 mila cittadini distribuiti tra i comuni di Colleferro, Guidonia, Monterotondo, Palestrina, Subiaco, Tivoli e Valmontone che si sono guadagnati sì 6 ospedali e ben 2 case della salute, ma altrettanto non possiedono uno strumento sofisticato come la Rmn in grado di eseguire certe diagnosi accurate. Malgrado la Regione abbia stanziato circa 600 mila euro nel 2017 a oggi, o meglio, a fine febbraio scorso con tanto di documento aziendale viene prevista una spesa di ben 470.756,00 euro per creare un ambiente idoneo dove collocare una strumentazione di risonanza magnetica”.

“La lettura dei documenti ci lascia basiti e amareggiati – riporta la nota del sindacato -. Se la realizzazione di un locale idoneo impegna 470 mila euro e l’acquisto di una Rmn non può valere meno di 600 mila ci chiediamo se, quando verrà acquistato il macchinario, questo a regime dovrà almeno nel primo anno lavorare 24 ore su 24  e 7 giorni su 7 per rientrare dell’impegno finanziario. Con abbondante impegno di personale sanitario e ulteriore dispendio per le opportune assunzioni e lavoro straordinario. Non vogliamo fare dell’ironia o dell’amaro sarcasmo. Chiediamo piuttosto che il ministro della Salute invii gli ispettori per valutare l’impegno di spesa e che provvedano a una minuziosa valutazione gestionale”.

“La nostra richiesta – conclude la Fials - non è peregrina e la sottoponiamo anche a Nicola Zingaretti, in qualità di governatore del Lazio e commissario ad acta per il piano di rientro dal deficit. Difatti mentre nell’Asl non c’è alcun dispositivo per effettuare una Rmn l’azienda sanitaria pensa invece a mettere in piedi un’elisuperficie impegnando ben altri 165 mila euro. E questo mentre la sanità regionale viene ancora considerata in dissesto finanziario e lontana dal ripiano del debito. Serve un cambio di passo e un cambio di vertici”.

Sulla questione la Asl Roma 5 è intervenuta con un comunicato di replica: “La nota della Fials diffusa venerdì 20 marzo, anche se evidentemente non aveva questa finalità, dà l’occasione all’Azienda di informare i cittadini su quanto si sta facendo per il miglioramento e l’ampiamento dell’offerta dei servizi sanitari, affinché nel più breve tempo possibile anche la Asl Roma 5 sia dotata di Risonanza Magnetica. Si tratta di procedure che questa Direzione ha intrapreso fin dal suo insediamento e che hanno portato ad importanti risultati. L'assegnazione dei fondi è avvenuta in data 28 febbraio 2018 con il DCA 64. I fondi richiesti ed assegnati alla Asl Roma 5 riguardano il potenziamento della rete trauma ed emergenza del DEA di I Livello di Tivoli, con antincendio. L'attivazione dei fondi sopra indicati, e quindi la possibilità di utilizzo degli stessi, potrà avvenire come da norma, solo dopo ricezione di opportuno DGR di recepimento dell'autorizzazione ministeriale e da parte della Regione Lazio”.

“Al fine di accelerare i percorsi installativi, non semplici – spiega ancora la Asl -, si è deciso di iniziare la fase di progettazione e predisposizione dei locali che vedranno installata la tecnologia, così che la stessa, una volta svincolati i fondi di cui sopra, ed una volta acquisita, possa essere installata con tempi più celeri. In relazione ai costi, importante sottolineare come l'installazione di una Risonanza Magnetica preveda dei costi elevati, dovuti a: opere di consolidamento, ampliamento delle superfici per l'installazione atte a contenere il campo magnetico, opere impiantistiche nelle quali includere i sistemi di gestione e i sistemi di sicurezza per l'espulsione dell'elio, predisposizione dei locali accessori annessi ed indispensabili al Servizio come da prescrizioni INAIL”.

Quanto alla realizzazione dell’elisuperficie, la Asl spiega: “E’ destinata al Presidio di Subiaco che, per topografia del territorio, si trova distante dai centri sedi di DEA di II livello. L’opera pertanto è tutt’altro che inutile ed è attesa dal territorio da tempo. La stessa peraltro, non interferisce in alcun modo con altre progettazioni, poiché destinataria di fondi ad hoc, per aree disagiate, quali per l'appunto Subiaco. Non avrebbe, pertanto, trovato alcuna ragionevole motivazione il mancato utilizzo dei predetti fondi che, si ripete, non interferiscono in alcun modo sul progetto per la Risonanza e non devono essere considerati alternativi l’uno all’altro”.

La ASL Roma 5 precisa, inoltre, di avere “dal 2018 ad oggi, visto attivarsi una serie di finanziamenti in parte autorizzati dalla Regione e in via di esecuzione ed in parte rivolti all'attenzione del Nucleo di Valutazione Regionale”. E cita:

- attivazione di finanziamenti per tecnologie elettromedicali per un totale di circa 5 milioni e mezzo di euro. Parte di tali finanziamenti, risultavano inevasi dal 2014;

- avvio progettualità importanti come ad esempio:
•    Adeguamento laboratori chemioterapici per Tivoli e Colleferro;
•    Adeguamento reparto di Oculistica per Colleferro;
•    Compartimentazione antincendio Ospedale di Subiaco;
•    Ristrutturazione aree per la rete pediatrica e perinatale dell'Ospedale di Palestrina;
•    Ristrutturazione del reparto di gastroenterologia e Day Surgery di Palestrina;
•    Ristrutturazione Pronto Soccorso di Subiaco e Pronto Soccorso di Colleferro;
•    Lavori di adeguamento per le REMS;
•    Ristrutturazione Pronto Soccorso di Tivoli in fase di progettazione;
•    Lavori di adeguamento nel rispetto della normativa antincendio per Subiaco e Tivoli;
•    Potenziamento rete DSM.

“L’Azienda – conclude la nota della Asl - rinnova l’invito al confronto con tutte le Istituzioni interessate a verificare azioni e progettualità”.

01 aprile 2019
© Riproduzione riservata

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