Contratto sanità privata. D’Amato incontra i sindacati, confermato l’impegno per il rinnovo
Secondo quanto riferito dalla Regione, i sindacati avrebbero chiesto che gli adeguamenti, legati al costo del lavoro, siano dedicati solo alle strutture accreditate che applicheranno il rinnovo del contratto. Soddisfatti Cgil, Cisl e Uil: “Ci è stato assicurato che la Regione Lazio garantirà il finanziamento del 50% del costo del rinnovo contrattuale, come previsto e dal percorso fatto finora anche con il Ministero della Salute e la Conferenza Stato Regioni. Ora però bisogna accelerare perché i lavoratori non possono più aspettare”.
06 FEB - Il contratto per la sanità privata al centro dell’incontro richiesto ieri da Cgil, Cisl e Uil con l’assessore alla Sanità del Lazio,
Alessio D’Amato. Nel corso dell’incontro, riferisce una nota della Regione, “l’assessore ha confermato e ribadito l'impegno assunto in conferenza Stato Regioni. Le OO.SS. nel corso dell’incontro hanno chiesto inoltre che gli adeguamenti, legati al costo del lavoro, siano dedicati solo alle strutture accreditate che applicheranno il rinnovo del contratto”, fa sapere la Regione.
Da parte loro, in sindacati commentano positivamente il confronto. “Bene che l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato abbia confermato l’impegno preso in Conferenza Stato-Regioni rispetto al rinnovo di contratto della sanità privata. Ora però bisogna accelerare perché i 25mila lavoratori del Lazio, e i 300mila di tutta Italia, non possono davvero attendere oltre”, dichiarano in una nota
Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e
Sandro Bernardini - segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio, Uil Fpl Roma e Lazio – in seguito all’atteso incontro tra sindacati e Regione.
“Ci è stato assicurato - proseguono i sindacalisti - che la Regione Lazio garantirà il finanziamento del 50% del costo del rinnovo contrattuale, come previsto e dal percorso fatto finora anche con il Ministero della Salute e la Conferenza Stato Regioni", spiegano i segretari regionali di categoria, E’ un fatto positivo, ma noi abbiamo chiesto anche che presidente e assessore facciano tutte le necessarie pressioni affinché la trattativa riprenda immediatamente”.
“Lo stallo dopo la rottura del tavolo non è né accettabile, né sostenibile: stiamo parlando di un’attesa lunga 13 anni”, aggiungono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini. “E le istituzioni responsabili del sistema sanitario regionale devono fare di tutto per mettere al sicuro il futuro dei lavoratori e le sorti dei servizi alla salute”.
“La nostra mobilitazione nei confronti delle parti datoriali proseguirà fino a quando non sarà riaperto il tavolo nazionale di trattativa”, concludono i segretari. “Vogliamo arrivare finalmente a questo rinnovo di contratto che significa retribuzioni, diritti, regole, servizi ai cittadini”.
06 febbraio 2020
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