Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Martedì 21 MAGGIO 2024
Lombardia
segui quotidianosanita.it

Vicenda Multimedica. Tar accoglie la richiesta di Medicina Democratica di accesso agli atti

L'ospedale privato, accreditato con il Ssn, dovrà consentire l'accesso al “Modello organizzativo previsto dal Dlgs 231/2001 aggiornato”, come chiesto da Medicina Democratica per una valutazione sulle premialità che Multimdica riserva agli operatori del call center che convincono i pazienti a spostarsi dall'agenda pubblica a quella privata. Caldiroli: “Una vittoria per la trasparenza”. Agnoletto: “Ora sarà più facile svelare i trucchi”. LA SENTENZA

02 MAG - Il Tar della Lombardia, con sentenza 27.04.2024, N° 00321/2023, ha ritenuto fondato il ricorso di Medicina Democratica nei confronti di Multimedica, confermando il diritto al pieno accesso agli atti nei confronti di un soggetto accreditato che svolge un pubblico servizio e stabilendo, in particolare, che il gruppo debba consentire al ricorrente l’accesso, “entro trenta giorni dalla comunicazione della presente sentenza, di tutti gli altri atti, oltre a quello già consegnato, afferenti al Modello organizzativo previsto dal Dlgs 231/2001 aggiornato”. L'accesso agli atti era stato chiesto da Medicina Democratica per valutare il sistema di premialità messo in atto da Multimedica nei confronti degli operatori del call center che convincono i pazienti a spostarsi dall'agenda pubblica a quella privata.

La vicenda era emersa durante la puntata del 2 dicembre dello scorso anno della trasmissione “37e2”, condotta da Vittorio Agnoletto su Radio Popolare: “Grazie a una coraggiosa lavoratrice – ricorda Agnoletto- avevamo reso pubblica la decisione di Multimedica di introdurre una “premialità” economica per gli addetti al call center ogni volta che i pazienti accettavano di spostarsi dall’agenda pubblica, dove si paga solo il ticket o addirittura l’accesso è gratuito, a quella privata. Una pratica che spiega anche perché non sia stato ancora attivato un vero centro unico di prenotazione che abbia a disposizione tutte le agende sia delle strutture pubbliche e sia di quelle private convenzionate ”.

Per Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica, quella ottenuta grazie al pronunciamento del Tar è “una vittoria per la trasparenza, in particolare nel settore della sanità, negato dalle strutture private ma anche dalla Regione Lombardia, che non si è mai premurata di definire obblighi rigorosi sul tema”.

Obiettivo del ricorso, presentato con la consulenza degli avvocati Francesco Trebeschi e Federico Randazzo di Brescia, era “fermare questa vergognosa procedura e salvaguardare il diritto alla trasparenza e il diritto alla salute”. A tale scopo era stato richiesto l'accesso pubblico agli atti, negato da Multimedica per lo specifico “Modello organizzativo previsto dal Dlgs 231/2001 aggiornato”, con la motivazione che riguardava “l’organizzazione interna di un soggetto di natura privata”, contenente “anche valutazioni economiche e commerciali che ne giustificano la non divulgazione”.

Per il Tar, tuttavia, non vi è “alcun collegamento causalmente rilevante tra la compilazione di tali mo-delli e l’inserimento in essi di dati che possano interferire o addirittura porsi in contrasto con i limiti relativi alla tutela degli interessi giuridicamente rilevanti contemplati dall'articolo 5-bis del d.lgs. n. 33 del 2013”. In particolare, “non pare poter derivare, dall’acquisizione delle informazioni contenute nel-la parte speciale del modello organizzativo e di gestione di un ente, un concreto pregiudizio né per la protezione dei dati personali né per gli interessi economici e commerciali dell’ente stesso o dei suoi dipendenti, trattandosi semplicemente della descrizione di processi aziendali volti a garantire la pre-venzione di reati che vanno a discapito dell’intera collettività, oltre che dei soggetti direttamente inte-ressati (in particolare, azionisti e creditori) al buon andamento della gestione societaria”.

“D’altra parte – si legge ancora nella sentenza -, posto che l’interesse pubblico alla conoscenza degli elementi contenuti in tale documento è innegabile – in virtù del regime di “accreditamento” di Multimedica S.p.A. con il servizio sanitario regionale -, parte resistente non ha adeguatamente illustrato le ragioni per le quali l’ostensione degli atti richiesti recherebbe pregiudizio ai suoi interessi economicamente rilevanti, dal momento che non è stato chiarito quali segreti commerciali siano contenuti in tale documentazione e in che modo l’accesso richiesto possa ledere in concreto l’interesse tutelato dalla norma di cui all’art. 5-bis del d.lgs. n. 33 del 2013”. Da qui la decisione del Tar di concedere l’accesso anche a questi atti.

Per Medicina Democratica “con questa sentenza del Tar si volta pagina e si fa giurisprudenza non solo in sanità o nel caso specifico di Multimedica, che aveva consentito un accesso parziale agli atti, negando proprio quelli relativi alla premialità”. “La sentenza – aggiunge Caldiroli - stabilisce che un ente privato accreditato ha i medesimi obblighi di trasparenza delle strutture pubbliche”.

“Ora sarà più facile - sottolinea Agnoletto - svelare i trucchi da loro usati e inchiodare la giunta regionale alle proprie responsabilità. I cittadini e gli utenti lombardi hanno diritto di conoscere le modalità e gli accordi attraverso i quali il gruppo sanitario Multimedica, con il meccanismo delle premialità economiche concesse ai propri operatori, ha cercato di massimizzare i profitti: l'obiettivo infatti è spingere gli utenti ad abbandonare il servizio sanitario pubblico per rivolgersi alle loro strutture private”.

“La sanità privata – conclude Marco Caldiroli - approfitta economicamente del suo ruolo di servizio pubblico ma non vuole gli oneri e i doveri che hanno gli enti pubblici. Solo un giudice può restituire ai cittadini il diritto di conoscere le regole e gli interessi economici nascosti di tutti coloro che svolgono un servizio pubblico come la sanità convenzionata”.

02 maggio 2023
© Riproduzione riservata

Allegati:

spacer Sentenza

Altri articoli in QS Lombardia

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy