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Anziani. Uneba e Aris in audizione in commissione Salute Lombardia 

L’obiettivo della Regione è assistere a domicilio 226mila over65 entro il 2025 (+140% rispetto al 2019). Per Uneba e Aris “l’applicazione immediata del decreto concorrenza al ‘mondo sanità’ è sbagliata. Il primo passo è la valutazione dei bisogni, poi l’analisi delle risorse disponibili e, infine, individuare nuovi operatori”. Baffi: “Serve flessibilità per utilizzare bene le risorse”.

22 SET - Programmazione e flessibilità. Sono queste le esigenze che Uneba (Unione Nazionale Iniziative di Assistenza Sociale) e ARIS (Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari) hanno portato in Commissione Sanità ieri pomeriggio nel corso di un’audizione sul percorso di presa in carico dei pazienti over 65 secondo quanto previsto dalla Legge regionale 22/2021 di riforma sanitaria e dalle DGR 715 e 717 dello scorso 24 luglio.

“Le audizioni in Commissione Sanità relative alla presa in carico degli over 65 – spiega in una nota di fine seduta la presidente Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia) – rappresentano anche la continuità rispetto alla seduta di approfondimento del 7 settembre, in cui il DG Welfare Pavesi aveva presentato i dettagli dell’impegno di Regione Lombardia per l’assistenza domiciliare integrata e la presa in carico degli over 65, nell’ambito della Missione 6 Salute del PNRR. È stato un incontro utile per confrontarci sulle ricadute concrete dei provvedimenti assunti sul territorio per gli operatori, per recepire suggerimenti e per intercettare eventuali limiti procedurali che possono rendere difficoltosa l’effettiva fruizione delle risorse per le strutture”.

Baffi ha posto l’attenzione sull’importanza della flessibilità affinché “le risorse stanziate siano davvero a disposizione del territorio, in un contesto che vede ancora spesso troppa frammentazione nella pianificazione delle misure e nel riparto dei fondi. Fermo restando un impianto di regole certe e ben definite, è fondamentale mettere in campo un approccio flessibile nella gestione delle risorse che altrimenti rischiano di non essere utilizzate o di essere utilizzate male”.

I rappresentanti di Uneba e Aris, secondo quanto riportato nella nota di fine seduta, hanno sottolineato come sia fondamentale la programmazione che – hanno detto il presidente dell’Uneba Luca Degani e il presidente dell’ARIS Nicola Eugenio Spada – “è l’unico strumento che ci consente di determinare indici di fabbisogno chiari. È questa la premessa perché il settore socio assistenziale possa essere in grado di dare risposte adeguate a bisogni specifici. Per questo riteniamo che l’applicazione immediata del decreto concorrenza al ‘mondo sanità’ sia sbagliata e si debba seguire un’altra strada. Il primo passo è la valutazione dei bisogni, poi l’analisi delle risorse disponibili e, infine, la definizione e la pubblicazione dei bandi per individuare nuovi operatori. Solo attraverso questo percorso saremo in grado di tutelare la salute dei cittadini”.

Uneba e ARIS hanno chiesto alla Commissione di sostenere questa loro posizione presso il Governo insieme all’esclusione del sistema di emergenza urgenza dal DL 95/2012 che pone limiti alla crescita dei budget della sanità.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti alcuni Consiglieri regionali: Carmela Rozza (PD) ha chiesto che la Commissione faccia una proposta da portare in Conferenza Stato – Regioni per “individuare un percorso formativo per la figura del cosiddetto ‘super OSS’ in modo che possa diventare davvero un supporto al lavoro degli infermieri e rispondere, in questo modo, alla loro carenza”; Carlo Borghetti (PD) ha sottolineato l’importanza della definizione in campo socio assistenziale e sanitario di “nuovi standard gestionali e strutturali individuati sulla fotografia reale dei fabbisogni dei territori”; Giulio Gallera (Forza Italia) ha posto l’attenzione sull’opportunità della “presa in carico da parte delle RSA dei pazienti fragili attraverso la presenza di figure mediche che possano consentire di alzare il livello sanitario all’interno delle residenze assistenziali, favorendo una maggiore integrazione”; Emanuele Monti (Lega) ha sottolineato l’importanza nell’ambito del sistema di welfare regionale del “ruolo attivo delle strutture presenti sul territorio gestite dal no profit. Serve una partnership sempre più forte con queste realtà e la Commissione Sanità, insieme a Regione Lombardia, intende proseguire su questa strada”.

Nel 2025 gli over 65 lombardi assistiti a casa saranno 226 mila, il 10% del totale, con un aumento del 140% rispetto al 2019 quando erano 92 mila.
I fondi totali per coprire le prestazioni sono pari a 264,7 milioni di euro. Ai 197,6 messi a disposizione dal PNRR si aggiungono 67,1 milioni di euro già assegnati alle ASST per l'assunzione di infermieri di comunità e per l'acquisto di beni e servizi correlati. Nell'ambito delle risorse europee, 65 milioni saranno destinati dalle ATS agli enti accreditati, inclusi 8 milioni per le RSA aperte tramite contratti di scopo.

22 settembre 2023
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