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Lombardia. La Lega in campo contro Burqa e Niqab negli ospedali. Bordonali: “Pronti a cambiare le regole”

La proposta è stata presentata dal vice capogruppo del Carroccio, Fabio Rolfi in un’interrogazione accolta dalla Giunta. Bordonali (Assessore alla Sicurezza): “Ci impegniamo ad adottare misure che permettano il riconoscimento dei connotati fisici di chi accede all’interno delle strutture regionali".

01 DIC - No al velo per le donne negli ospedali della Lombardia. Questa la proposta oggetto di un’interrogazione  della Lega Nord relativa alle misure di sicurezza nelle strutture di competenza regionale. Nel merito sono intervenuti, nel corso del dibattito in Aula, il vice capogruppo del Carroccio, Fabio Rolfi e l’Assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali.
 
“Abbiamo presentato questa interrogazione – spiega Fabio Rolfi – per chiedere alla Giunta di porre in essere misure di sicurezza più incisive, in aggiunta a quelle già esistenti, nelle strutture di pertinenza regionale, con particolare riferimento agli ospedali lombardi. Questa esigenza nasce da una crescente presenza di donne di religione islamica, con velo integrale, che rende impossibile il riconoscimento immediato di questi soggetti. Alla luce dei recenti accadimenti che hanno sconvolto l’Europa non possiamo permetterci nessun genere di leggerezza, ma soprattutto non intendiamo accettare che siano consentite pratiche religiose antitetiche con la nostra cultura e che possano, potenzialmente, mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini. A casa nostra – conclude Rolfi – valgono le nostre regole e chi non intende rispettarle, può liberamente decidere di vivere altrove.”
 
“Accogliamo favorevolmente l’interrogazione del consigliere Rolfi – prosegue Simona Bordonali - e ci impegniamo ad adottare misure che permettano il riconoscimento dei connotati fisici di chi accede all’interno delle strutture regionali. Ricordo che è la legge italiana a prevedere, per esigenze di pubblica sicurezza, il divieto di utilizzare in occasione di manifestazioni veli che coprano il volto delle persone. A tal fine è previsto per tali soggetti l’obbligo di sottoporsi all’identificazione e alla rimozione del velo” ha fatto notare l’assessore regionale alla Sicurezza, ricordando come all’interno degli edifici della Regione sia già attivo un sistema di controllo che prevede l’inserimento del nome del visitatore, la “scannerizzazione” della carta  d’identità, il  rilascio  di un tesserino, il controllo dei bagagli e un passaggio al metal detector”.

01 dicembre 2015
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