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Tumore al seno. All’Int di Milano la ricerca corre sul web

Il progetto nasce dal presupposto che uno studio interattivo possa aumentare la compliance. Attraverso il portale DianaWeb le pazienti partecipano attivamente alla raccolta dei dati attraverso l’aggiornamento della loro scheda personale. L’obiettivo è di reclutare 50 mila donne che hanno ricevuto una diagnosi di tumore del seno con lo scopo di approfondire il ruolo dello stile di vita nella malattia oncologica.

19 MAR - Movimento e sana alimentazione sono i cardini della prevenzione primaria. Ora, uno studio avviato dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT) intende approfondirne il ruolo anche nella prevenzione terziaria, cioè quella indirizzata a chi ha già avuto un tumore e, in questo caso, alle donne che hanno avuto un tumore del seno. Si tratta del progetto DianaWeb, il progetto che coinvolge le donne affette da tumore della mammella oppure che stanno vivendo una fase di recidiva, o ancora, che hanno ricevuto una diagnosi di carcinoma al seno metastatico, e senza preclusioni per quanto riguarda l’età e il tempo trascorso dalla diagnosi. Il progetto ha anche una particolarità: per la prima volta, la ricerca viene condotta in modo interattivo, attraverso una piattaforma sul web.

“Alimentazione, stili di vita e dannose abitudini voluttuarie sono tra le prime cause di malattia tumorale e cardiovascolare” – sottolinea in una nota Giovanni Apolone, Direttore Scientifico INT. “La ricerca ci dice che questi fattori possono essere anche potenziali modulatori della prognosi dopo la diagnosi e durante la cura. DianaWeb è un progetto che porta nel mondo reale queste ipotesi di ricerca, offrendo partecipazione diretta e cercando il coinvolgimento delle donne con una storia di tumore al seno per ottimizzare i percorsi di diagnosi e cura”.

“Dianaweb rientra a tutti gli effetti nel progetto di e-Health del nostro Istituto, che punta a migliorare i percorsi terapeutici e la continuità assistenziale, con una diretta partecipazione del paziente stesso, vero e proprio centro del sistema di cura”, interviene Marco Votta, Presidente INT. “Nell’era della digitalizzazione, la persona non subisce più passivamente la tecnologia, ma la domina e la utilizza per i propri bisogni e necessità, e questo vale anche nell’ambito sanitario. Le pazienti del progetto diventano quindi parte attiva del proprio percorso terapeutico e, grazie alla loro collaborazione, i ricercatori potranno ottenere informazioni e insight preziosi per continuare a portare avanti un’attività di ricerca oncologica all’avanguardia”.

L’obiettivo è quello di saggiare l’ipotesi che stili di vita e alimentazione possano effettivamente ridurre l’incidenza di recidive oppure migliorare l’aspettativa di vita in chi è in una fase di ripresa di malattia.

"Le donne che aderiscono allo studio possono trovare indicazione utili a tradurre in pratica quotidiana ciò che emerge dalla ricerca scientifica in merito agli stili di vita per il miglioramento della prognosi in chi ha avuto tumore della mammella” – commenta Vittorio Krogh, Direttore dell’Unità di Epidemiologia e Prevenzione dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “Inoltre, alle partecipanti verrà chiesto di compilare questionari sullo stile di vita e sulla loro salute. Questo permetterà di raccogliere tantissime informazioni che, speriamo, potranno essere utili in futuro per chiarire sempre meglio le relazioni esistenti tra alimentazione, attività fisica e prognosi”.

Al momento sono state reclutate 1.974 donne, con l’obiettivo di arrivare a 50 mila sul territorio nazionale. L’idea di svolgere lo studio via web ha un suo razionale: l’ipotesi infatti è che uno studio interattivo possa aumentare la compliance, cioè l’adesione alle raccomandazioni da una parte, e dall’altra, diminuire i drop-out, cioè l’uscita dallo studio. Inoltre, l’originalità di questo studio è che si tratta di un progetto di ricerca partecipata.
 
“Le donne sono oggetto e soggetto”,
chiarisce Anna Villarini, Ricercatrice del Dipartimento di Ricerca dell’Unità Complessa di Epidemiologia Eziologica e Prevenzione dell’INT. “Oltre a essere parte dello studio, possono anche fornire consigli per migliorare lo studio stesso e partecipare alla costruzione del sito attraverso il quale si svolge lo studio. Per fare un esempio, è proprio dietro consiglio di una donna partecipante allo studio che è stato inserito un semplice grafico per valutare “a colpo d’occhio” se i valori relativi alle analisi del sangue come colesterolo, glicemia, trigliceridi sono a livelli ottimali o meno”.

Per aderire allo studio DianaWeb bisogna accedere al sito www.dianaweb.org. Attraverso la compilazione di una scheda coi propri dati, si accede alla “Mypage” personale. Per essere però formalmente reclutata, la donna deve inviare una copia della cartella clinica o di una lettera di riepilogo del proprio oncologo a riprova della condizione clinica. Una volta al mese inoltre tutte le donne partecipanti sono invitate a compilare una scheda che può riguardare il peso, i pasti consumati, l’attività fisica svolta, i valori ematici e altro.

19 marzo 2019
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