Piano assunzioni. Nursing Up “Realtà o promessa irrealizzabile?”
Il sindacato chiede che si convochi subito il tavolo regionale per mettere nero su bianco la strategia e la fattibilità. Il Nursing Up chiede anche di poter discutere l’attivazione di prestazioni aggiuntive per abbattere le liste d’attesa; la centralizzazione di alcune attività all’interno delle aziende sanitarie in modo da sgravere infermieri e Oss da tali incombenze; un intervento immediato per riportare gli organici a coprire regolarmente i servizi.
15 OTT - “Chiediamo con forza che venga convocato al più presto il tavolo regionale nel quale i sindacati possano condividere il
piano di assunzioni della regione e possano spiegare quali siano le azioni necessarie ora e subito”. A chiederlo è il Nursing Up Piemonte dopo avere appreso “dai giornali, come troppo spesso accade, del “roboante” piano della Regione per fare 1400 assunzioni tra la fine del 2018 e il 2020 da concentrare su infermieri, medici e operatori socio-sanitari”, che “si andranno a sommare alle normali assunzioni per la copertura del turnover, di circa mille e 800 persone all’anno”. Un annuncio “ad effetto”, per il sindacato, ma del quale – aggiunge il Nursing Up, “non sfugge la tempistica e la malcelata portata elettorale”.
Per il Nursing Up “ben vengano le assunzioni, e ci mancherebbe altro visto lo stato di semi collasso del sistema ospedaliero, che riporterebbero la situazione degli organici a una cifra simile a quella di 8 anni fa, cancellando in un ‘amen’ anni di tagli, di sacrifici ‘lacrime e sangue’ e di disservizi. Ci sfugge però il metodo e la fattibilità. Ci spieghiamo: noi siamo e saremo sempre per portare gli organici degli infermieri e degli Oss, tramite le assunzioni e le stabilizzazioni, a cifre adeguate alle necessità del sistema. Ma i problemi vanno risolti davvero, in modo tangibile e non solo con gli annunci di azioni che concretizzeranno tra qualche anno, che dovranno fare i conti con i tetti di spesa, con i concorsi, con i contratti in essere con le agenzie interinali e che ricadranno, inoltre, su amministrazioni regionali che ancora devono venire, le quali non è dato sapere come si comporteranno. Ricordiamo che, per mettere in moto il meccanismo delle assunzioni prospettato, saranno necessari diversi mesi, e nel frattempo? Molto più serio sarebbe stato mettere in campo azioni mirate per risolvere i problemi reali dell’oggi”.
Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, evidenzia anche la necessità di intervenire su tre campi d’azione:
- attivare le prestazioni aggiuntive necessarie ad intervenire per abbattere le liste d’attesa. “”Ma farlo davvero e non, come ci è stato segnalato da alcune nostre segreterie provinciali, o come accaduto ad Alessandria - come spiega il segretario provinciale alessandrino Moreno Maraffa - dove tali prestazioni sono state promesse, per incidere nella riduzione delle liete d’attesa, ma dopo gli annunci non si sono mai concretizzate, con il risultato di avere gli infermieri che continuano a lavorare in situazioni di criticità sempre maggiore, con altissimo stress, e liste d’attea che al contrario si sono anche allungate;
- la centralizzazione di alcune attività tra cui quelle del trasporto dei pazienti all’interno delle aziende sanitarie fatte da lavoratori contrattualizzati a qualsiasi titolo, “che sgraverebbe infermieri e Oss da tali incombenze, permettendo loro di operare al meglio nelle unità operative di appartenenza negli ospedali, laddove c’è il vero bisogno”;
- un intervento immediato per riportare gli organici, “dove a volte le lunghe assenze dovute a maternità, malattie ed eventuali aspettative, hanno creato situazioni difficili nei reparti, a coprire i servizi senza che gli infermieri siano costretti a turni infernali”.
“Il passaggio di un incontro con la Regione per discutere di questo piano è necessario – conclude Delli Carri – opportuno e urgente”.
“Noi siamo per le assunzioni – conclude la nota del sindacato - crediamo vadano fatte con metodo e siano la soluzione per riportare la sanità piemontese a un livello accettabile. Ma esse devono essere reali e fattibili, non solo annunciate. Per questo vogliamo un incontro al tavolo regionale dove siano messi nero su bianco il piano, i tempi, le coperture e la strategia operativa. Perché noi nei reparti ci siamo tutti i giorni e abbiamo ben chiara la situazione del sistema sanitario e l’ultima cosa di cui hanno bisogno i nostri ospedali sono le promesse non mantenute”.
15 ottobre 2018
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