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Medici non specializzati in PS. Nursing Up contro il progetto della Regione, "Rischia solo di aumentare le criticità”

“Non dovremmo essere noi a ricordare all’assessore che la formazione è in è in relazione strettissima con la qualità”, sostiene il sindacato che chiede a Icardi un incontro per “spiegargli la soluzione al problema della carenza di personale”. Per il sindacato degli infermieri serve “un atteggiamento più strutturato, che parta dalle assunzioni di infermieri e professionisti della sanità adeguati e preparati, superando una volta per tutte la politica dei tagli e della sanità vista solo come un conto economico”.

12 SET - “Le dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, che prefigurano l’intenzione di inserire nei Pronto Soccorso ‘100-150 medici non specializzati, per sopperire alla drammatica carenza di personale’, non solo ci preoccupano e stupiscono, ma sono in totale contrasto con le prescrizioni imposte dal Ministero e dalla legge per la gestione di queste aree critiche di ogni azienda sanitaria. Consigliamo all’assessore Icardi di riflettere in modo approfondito sulle conseguenze di quanto ha dichiarato, perché è difficile pensare che nella sua posizione non conosca la normativa che regola il servizio sanitario”. Lo afferma in una il sindacato degli infermieri Nursing Up Piemonte.

Il Nursing Up sottolinea “la totale contrarietà a questo tipo di decisioni” che “non possono essere giustificate nemmeno dall’emergenza di una situazione di carenza endemica degli ospedali, che va affrontata in modo costruttivo e non scomposto e inefficace”.

“Per affrontare la drammatica carenza di personale che per altro noi denunciamo, inascoltati, da anni – attacca il segretario regionale del Nursing Up Claudio Delli Carri – è necessario un atteggiamento più strutturato, che parta dalle assunzioni di infermieri e professionisti della sanità adeguati e preparati, superando una volta per tutte la politica dei tagli e della sanità vista solo come un conto economico”.

“Non dovremmo essere noi a ricordare all’assessore che la formazione è in relazione strettissima con la qualità delle prestazioni erogate ai pazienti, per cui inserire persone non qualificate in aree critiche come i Pronto soccorso rischia solo di aumentare le problematiche che giornalmente già affrontano, con enorme spirito di sacrificio, gli attuali operatori”, prosegue il sindacalista. “Ci chiediamo, a questo punto, se l‘assessore appena insediato abbia necessità ancora di tempo per assimilare il ruolo che gli è stato assegnato. Oppure se la fretta di queste dichiarazioni sia dettata dalla preoccupazione che all’orizzonte si profili un nuovo commissariamento della sanità piemontese, se i conti non dovessero tornare”.

“Auspichiamo, dunque - conclude Della Carri -, che quanto prima avvenga un confronto serio tra professionisti, organizzazioni sindacali e assessorato, su questi temi, nel quale saremo felici si spiegare quale sia la soluzione al problema della gravissima carenza di personale nei Pronto Soccorso e nella sanità regionale in genere”.

12 settembre 2019
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