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Infermiere di famiglia. Un nuovo progetto Italia-Svizzera per la rete di assistenza alla fragilità

REACtion è un progetto di cooperazione transfrontaliera che vede l’Università del Piemonte Orientale.“E’ necessario esplorare modalità innovative di gestione dei cambiamenti legati all’invecchiamento della popolazione, che impattino sulla salute e sulla qualità della vita dell’anziano”, spiega Alberto Dal Molin, responsabile del progetto che sarà presentato in modalità virtuale lunedì 14 dicembre. IL PROGRAMMA

11 DIC - La pandemia ha messo ancora più in evidenza la necessità di mettere in campo progetti per far fronte all’invecchiamento globale della popolazione, con un maggiore investimento nelle cure primarie e territoriali. Le previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indicano un aumento delle persone con 60 anni o più da 1 miliardo nel 2019 a 1,4 miliardi nel 2030, per arrivare a più del doppio nel 2050 (2,1 miliardi).  Per rispondere ai bisogni espressi da fasce maggiormente vulnerabili, il progetto REACtion si propone di implementare soluzioni che favoriscano la permanenza dell’anziano al proprio domicilio e una maggiore accessibilità e qualità dell’assistenza socio-sanitaria a livello territoriale, attraverso la figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC).

Il 14 dicembre il progetto verrà presentato in un evento pubblico, trasmesso live su Youtube al link https://youtu.be/7fhZkAj_yck, organizzato dal capofila italiano del progetto, l’Università del Piemonte Orientale. Tra i relatori, la Presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli illustrerà il ruolo e la figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità. Verranno presentate, inotre le esperienze di altri progetti affini rivolti all’anziano: il Progetto WelComTech, sviluppato nei territori del Verbano-Cusio-Ossola (VCO), Valle d’Aosta e Canton Ticino, il progetto La Cura è di Casa sul territorio novarese e VCO e il progetto CoNSENSo, sperimentazione conclusa, che ha coinvolto Piemonte, Liguria, Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Carinzia, Slovenia.

Come spiega in una nota  Alberto Dal Molin, Ricercatore dell’Università del Piemonte Orientale e responsabile del progetto REACtion: “E’ necessario esplorare modalità innovative di gestione dei cambiamenti legati all’invecchiamento della popolazione, che impattino sulla salute e sulla qualità della vita dell’anziano. Attraverso la sinergia tra enti con competenze diverse e il confronto con altre esperienze, contiamo di poter agire in maniera efficace per migliorare il welfare di comunità”.

“I nuovi bisogni di salute coinvolgono tutte le dimensioni dell’uomo: sono necessari, pertanto, nuovi modelli assistenziali che garantiscano la “presa in carico” della persona e dei caregiver – afferma Laura Signorotti Referente del progetto REACtion per l’Asl NO - In  questa logica di “cure di comunità”, in cui le Istituzioni - Asl e servizi sociali - e società civile collaborano per sostenere chi è più fragile, per trovare le soluzioni ai loro bisogni di salute, per gestire le malattie croniche e le disabilità, si inserisce l’infermiere di comunità.

REACtion è un progetto di cooperazione transfrontaliera, finanziato dal Programma di  Cooperazione  Interregionale Italia-Svizzera 2014-2020.

I destinatari sono gli anziani over 65 anni, i caregiver e gli Infermieri di Famiglia e Comunità (IFeC) operanti nei Comuni della Casa della Salute di Santhià, dei Distretti sud e urbano di Novara, per il versante italiano, e dei Distretti di Locarno e della Vallemaggia per il versante svizzero.
I partner del progetto sono l’Università del Piemonte Orientale,l’Associazione Locarnese e Valmaggese di Assistenza e cura a Domicilio (ALVAD), l’Asl di Novara, l’Asl di Vercelli e l’Università di Torino.

11 dicembre 2020
© Riproduzione riservata

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