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Licenziamento in tronco per il dipendente accusato di corruzione

20 MAR - L’Azienda Sanitaria dell'Alto Adige ha disposto il licenziamento del dipendente finito ieri agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta per corruzione della Guardia di Finanza.

“Non appena, nel novembre dello scorso anno, l'inchiesta era stata resa pubblica, il Direttore facente funzioni dell'Ufficio Edilizia era stato sollevato dal proprio incarico di lavoro ed assegnato allo svolgimento di altre mansioni”, spiega l’azienda sanitaria in una nota. “Ora, per le autorità inquirenti, le prove a suo carico erano abbastanza chiare da ordinarne gli arresti domiciliari. Come previsto dalla legge, ieri l’Azienda sanitaria ha sospeso il dipendente dal servizio”.

Questa mattina l’azienda sanitaria ha fatto un passo avanti: è stata convocata la commissione disciplinare che ha disposto all’unanimità l'immediato licenziamento del dipendente, “anche e soprattutto in relazione all’enorme danno d’immagine causato all’Azienda sanitaria per i video diffusi ieri da tutte le emittenti locali e nazionali, dove lo si vede ricevere una busta, precedentemente consegnatagli da un utente, dalla quale estrae poi un determinato quantitativo di banconote”, precisa l’azienda.

Il provvedimento è già stato notificato all’interessato e trasmesso alla Ripartizione Personale del Comprensorio di Bolzano che dovrà attuarla.

“Le accuse contro questo dipendente sono molto serie. Come Azienda vogliamo mettere in chiaro che agiamo con il massimo rigore contro tali violazioni, anche per proteggere tutti gli altri collaboratori che ogni giorno lavorano in modo corretto e con impegno”, ha detto il direttore generale Thomas Schael, che si è assunto la piena responsabilità per questo provvedimento ma ha voluto precisare “che la stragrande maggioranza delle collaboratrici e dei collaboratori lavora correttamente ponendo grande impegno nel portare a termine le proprie attività. Non deve essere la cattiva condotta del singolo a mettere l'intera Azienda ed il suo personale in cattiva luce”, ha aggiunto. “Questo è un altro dei motivi che ci hanno spinto al licenziamento con effetto immediato del dipendente interessato, in modo da rendere ancora più evidente che un simile comportamento non deve assolutamente verificarsi sul posto di lavoro”.

20 marzo 2018
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