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In Toscana anche la ricetta per il trasporto sanitario sarà elettronica

Bezzini: “Si tratta di un percorso che tiene insieme da un lato l’innovazione, attraverso la digitalizzazione, ed appropriatezza della prescrizione dall’altro, in coerenza con la normativa. Innoviamo un servizio importante per i cittadini”. Non cambiano regole e requisiti per accedere al servizio, ma non potrà più essere fatto attraverso una richiesta cartacea. L’obbligo non interessa i servizi di ambulanza.

20 OTT - Un altro passo in avanti sul fronte della digitalizzazione. Come le ricette rosse, per farmaci ed esami,  e quelle bianche, in Toscana adesso anche le richieste per servizi di trasporto sanitario a carico del servizio sanitario regionale si dematerializzano e gli stessi dovranno d’ora in poi essere prescritti con la ricetta elettronica. Lo ha deciso la giunta regionale con una delibera approvata nei giorni scorsi.

Non cambiano regole e requisiti per accedere al servizio, ma non potrà più essere fatto attraverso una richiesta cartacea. Naturalmente l’obbligo non interessa i servizi di ambulanza per il trasporto di emergenza ed urgenza.

Le prescrizioni possono essere fatte da medici di medicina generale e pediatri di libera scelta per il primo accesso, da specialisti pubblici per trasporti singoli o legati a cicli di trattamento terapeutico o da specialisti di strutture private accreditate convenzionate in caso di dimissioni o trasferimenti. La destinazione del trasporto deve essere una struttura sanitaria pubblica o una struttura sanitaria privata convenzionata,  ma solo in questo caso per gli utenti a cui è garantita l’assistenza nell’ambito del regime di convenzione.  Nella ricetta elettronica, così come era già oggi per quella cartacea, dovranno essere indicate condizioni cliniche (ovvero barellati, non deambulanti o soggetti in trattamento dialitico) e motivo del trasporto: ricovero da domicilio, dimissioni, trasferimento tra strutture sanitarie, visite specialistiche, esami diagnostici, cicli di trattamento terapeutici, trattamenti dialitici, radioterapicie chiemoterapici oppure cicli di trattamenti riabilitativi per patologie moto-beuropatiche in fase post-acuta, che non può però protarsi oltre sei mesi.   

“Si tratta di un percorso – spiega l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – che tiene insieme da un lato l’innovazione, attraverso la digitalizzazione, ed appropriatezza della prescrizione dall’altro, in coerenza con la normativa. Innoviamo un servizio importante per i cittadini”.

20 ottobre 2022
© Riproduzione riservata

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