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Psicologo di Base in Toscana. Gulino (Opt): “Trattare la salute mentale come un concetto globale”

La presidente dell'Ordine evidenzia come lo Piscologo di base possa intercettare e rispondere precocemente alle “situazioni che compromettono il benessere psicologico, contribuendo a migliorare le competenze degli operatori delle cure primarie” e “collaborando con le altre figure in un’ottica bio-psico-sociale, rivolta ad assicurare interventi centrati sulla persona nella sua globalità”.

11 OTT - La Regione Toscana ha approvato l’istituzione dello Psicologo di Base con LR 15 novembre 2022 n. 39, che introduce un nuovo servizio di psicologia di base presso le case della salute con l’ottica di migliorare la prossimità di cura del cittadino e la multidisciplinarità di professioni mediche all’interno delle case della salute.

Il servizio di primo livello di assistenza psicologica nasce in coordinamento e collaborazione con il Medico di Medicina Generale ed il Pediatra di libera scelta ed è rivolto ai cittadini nell’ottica non solo di fare prevenzione ma soprattutto intercettare precocemente i bisogni psicologici e prevenire cronicità e acuzie.
La legge prevede “l’istituzione del Servizio di Psicologia di Base all’interno di ciascuna Azienda sanitaria locale al fine di sostenere e integrare l'azione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nell'intercettare e rispondere ai bisogni assistenziali di base dei cittadini toscani”, dichiara Maria Antonietta Gulino, dell’Ordine degli Psicologi della Toscana (Opt).

“Il bisogno psicologico negli ultimi anni è cresciuto nella popolazione come evidenziato nei dati raccolti in Regione Toscana – chiarisce – il servizio sanitario necessita quindi di predisporre nuove soluzioni per rispondere a questa nuova domanda di salute attraverso la previsione di una nuova figura all’interno dei servizi resi nelle case della salute”.

I dati
La Toscana, “attraverso l’analisi dei principali flussi sanitari correnti, è in grado di rappresentare un quadro esaustivo dell’accesso ai Servizi di salute mentale, territoriali ed ospedalieri, delineandone l’andamento e i cambiamenti verificatisi nel corso degli anni. Queste informazioni, però, attengono coloro che, in modalità diversa, hanno già effettuato un accesso al Sistema sanitario regionale (Ssr) per un disturbo di salute mentale, pertanto occorre affiancarvi gli studi epidemiologici, rappresentativi della popolazione generale, svolti su tutte le fasce di età ad eccezione di quella compresa fra 0-13 anni, per cui valgono solo i dati provenienti dai Servizi di salute mentale”, spiega.

Per quanto riguarda la popolazione residente in Toscana di età compresa tra 0-13 anni, “il flusso Salm 2021 ha rilevato che il 3.2% di tale popolazione, pari a 13.162 persone, ha fatto almeno un accesso ai Servizi di salute mentale territoriali per un problema di natura mentale. Quanto alle patologie di accesso ai servizi di salute mentale, nel caso dei bambini 0-5 anni i disturbi dell’eloquio e del linguaggio costituiscono il 59,2% delle diagnosi inserite seguiti dai disturbi evolutivi globali che rappresentano il 19,8%. Nella fascia di età 6-10 anni, ai disturbi dell’eloquio e del linguaggio (37,6% delle diagnosi) seguono i disturbi evolutivi delle abilità scolastiche (23,6%) mentre fra i più grandi (11-13 anni) quest’ultimi rappresentano il primo gruppo diagnostico con il 39,5% delle diagnosi inserite”, prosegue Gulino.

In relazione alla popolazione adolescente (14-18 anni) “i dati toscani provenienti dallo studio “Epidemiologia dei Determinanti dell’Infortunistica stradale in Toscana - Edit” condotto dall’Agenzia regionale di sanità (ARS) nel 2022 su un campione di oltre 8.000 studenti, hanno rilevato un progressivo incremento del malessere psicologico in questa fascia di età. In particolare, è stato osservato un livello di distress psicologico elevato, ovvero una condizione di tristezza, ansietà, frustrazione e umore negativo, in ben il 36,2% degli adolescenti rispetto al 18,4% registrato nel 2008 (21,5% nel 2018) e che ha colpito in maggioranza il genere femminile. Riportando questi risultati sull’intera popolazione toscana della stessa fascia di età, è possibile stimare che la condizione di elevato distress psicologico sia vissuta da oltre 59mila adolescenti residenti sul territorio regionale. Estraendo, poi, dal dato complessivo la quota di coloro che hanno fatto accesso ai Servizi di salute mentale, è possibile stimare che il 31,7% della popolazione 14-18 anni residente in Toscana (corrispondente a 53.314 persone) accusa un malessere psicologico”.

Psicologo di base per il benessere
“L’attività di questa nuova figura professionale sarà finalizzata a perseguire, monitorare e migliorare il benessere psicologico della popolazione attraverso la fornitura di un primo livello di assistenza integrata con gli altri servizi sanitari e in grado di assicurare una rapida presa in carico del cittadino”, prosegue Gulino.

Integrazione multidisciplinare
L’aspetto più importante del nuovo servizio è l’integrazione multidisciplinare – specifica Gulino - tra le varie professioni sanitarie coinvolte ed in particolare l’intervento integrato tra Medici di medicina generale, Pediatri di libera scelta e Psicologi nell’ambito dell’assistenza primaria. L’obiettivo principale è quello di trattare la salute come concetto globale di benessere della persona, ma anche di ridurre il ricorso a esami e visite specialistiche, aumentare significativamente il benessere psicofisico dell’utenza, diminuire l’accesso al pronto soccorso, e diminuire il carico di lavoro del Medico di Base e del Pediatra ed i tempi di attesa di coloro che si rivolgono ai servizi pubblici di psicologia e al Pronto Soccorso”.

Allo Psicologo di Base (Pdb) competono funzioni sanitarie di “prevenzione e riduzione del Rischio di disagio psichico”, ed in particolare “sia la prevenzione primaria rivolta a intervenire precocemente e tempestivamente sulle situazioni e sulle problematiche psico-sociali che la prevenzione secondaria rivolta ad attuare un intervento di primo livello nei casi di sofferenza psicologica già in atto”, ma anche “la promozione delle risorse psicologiche”.

Lo Pdb intercetta e risponde precocemente alle “situazioni che compromettono il benessere psicologico, contribuendo a migliorare le competenze degli operatori delle cure primarie, promuove le “risorse, contribuisce a migliorare le competenze degli altri operatori e collabora con le altre figure in un’ottica bio-psico-sociale, rivolta ad assicurare interventi centrati sulla persona nella sua globalità”. Questo anche con lo svolgimento di “interventi in presenza” oppure “teleassistenza a livello individuale, di gruppo e di comunità, interventi domiciliari, di psico-educazione e di psicoconsulenza”, nonché “l’invio precoce ai servizi specialistici di secondo livello nel territorio, qualora se ne ravveda la necessità”, conclude Gulino.

Lorenzo Proia

11 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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