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Toscana. Nomine Dg Asl, da commissione parere positivo per 2 candidati su 3

A ricevere la bocciatura della commissione sanità sarebbe stato Enrico Desideri, candidato direttore generale dell’Ausl Toscana sud-est. Via libera invece per Paolo Morello Marchese, candidato Dg dell’Ausl Toscana centro, e per Maria Teresa De Lauretis, candidata dg dell’Ausl Toscana nord-ovest. Il parere della commissione non è comunque vincolante: la nomina del Dg è competenza esclusiva della Giunta.

26 FEB - Parere positivo, a maggioranza, da parte della commissione sanità del Consiglio regionale sulla nomina dei direttori generali delle tre nuove Asl toscane di Area vasta, che hanno ricevuto il voto favorevole del Pd e quello contrario delle opposizioni, ad eccezione, secondo quanto appreso, di quella di Enrico Desideri (Asl Toscana sud est). Secondo quanto riportato dall’Ansa, infatti, contro la nomina di Desideri si sarebbe espresso anche il consigliere regionale Pd Paolo Bambagioni, che andandosi a sommare al parere contrario espresso dalle opposizioni ha reso, di fatto, il parere negativo. Questo aspetto, tuttavia, non inficia però la scelta del Dg, in quanto tale tipo di nomina è di competenza esclusiva della Giunta, sulla quale la commissione può esprimere solo un parere non vincolante.
 
Dalla commissione, invece, sarebbe arrivato il via libera per la nomina di Paolo Morello Marchese a Dg dell’Ausl Toscana centro e di Maria Teresa De Lauretis a dg dell’Ausl Toscana nord-ovest.


Ieri, in commissione, sono stati auditi anche i candidati a direttore per la programmazione di Area vasta nord-ovest Edoardo Michele Majno, a direttore per la programmazione di Area vasta centro Rocco Donato Damone, a direttore per la programmazione di Area vasta sud-est Valtere Giovannini.

“È un momento doveroso che ci permette di confrontarci con i candidati, con cui dovremo instaurare una relazione proficua – ha detto il presidente della commissione Stefano Scaramelli nel suo intervento –. A noi compete il ruolo della rappresentanza del territorio, dunque abbiamo il compito di vigilare sull’operato dei direttori generali e di indirizzare la programmazione delle aziende sanitarie, per migliorare prestazioni e servizi. Si è aperta una fase nuova, di piena trasparenza; per questo ogni novembre i membri della commissione Sanità effettueranno visite in tutti i territori della Toscana per una verifica puntuale”.

L’assessore alla Salute, Stefania Saccardi, ha voluto però sottolineare nel suo intervento che l’interlocutore del Consiglio regionale rimane comunque l’assessore. “D’ora in avanti – ha spiegato inoltre – si attua quello che la nuova legge prevede, la fase essenziale della programmazione dei servizi su area vasta”. “L’obiettivo principale – ha proseguito l’assessore – è l’armonizzazione e il coordinamento per la distribuzione dei servizi sul territorio, vero punto nodale della riforma. I nuovi direttori hanno il compito di costruire una rete di servizi accessibili a tutti e di concentrare l’alta specialità dove ci sono i numeri e le tecnologie necessarie. Non chiuderemo gli ospedali esistenti, ma dobbiamo ridefinirne le vocazioni. Non faremo tagli ma razionalizzazioni per far fronte ai nuovi bisogni”.

Temi, questi, su cui sono tornati nelle loro presentazioni tutti i candidati. Secondo quanto riferito da una nota di fine seduta della commissione, Morello Marchese ha sottolineato come sia necessario il potenziamento dei servizi sul territorio per dare una risposta articolata a una serie di patologie; De Lauretis come una riorganizzazione sia necessaria per garantire la sostenibilità del sistema sanitario pubblico; Desideri come alcune aree presentino grandi complessità per l’estrema differenziazione morfologica e socio-economica; Majno come la bozza di piano di programmazione sia il risultato di una fase di ascolto degli operatori; Damone come sia fondamentale la definizione delle strutture intermedie e l’integrazione tra Usl e Aziende ospedaliero universitarie; Giovannini come sia necessario intervenire sulla programmazione dei servizi non solo in termini di efficienza ma anche di qualità, per ridurre quella forbice che vede, ad esempio, un’aspettativa di vita superiore di tre anni per gli abitanti di alcune zone della Toscana rispetto ad altre.

26 febbraio 2016
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