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Toscana. Denaro per alleggerire i controlli su attività cinesi. Arrestati due operatori della Ausl di Prato

Le indagini erano partite nel novembre 2015 dalla denuncia di un imprenditore cinese. Accertati altri 4 casi nei quali nel quale era stato richiesto ed ottenuto denaro per evitare, in tutto o in parte le sanzioni previste per le irregolarità riscontrate.

04 MAR - Sono finiti uno in carcere ed uno agli arresti domiciliari due operatori del “Dipartimento di Prevenzione” della Ausl di Prato, impiegati nell’espletamento dei controlli disposti nell’ambito del “Progetto straordinario Regione Toscana” sulle attività commerciali/imprenditoriali gestite da cittadini di nazionalità cinese. A darne notizia è una nota della Guardia di Finanza, in cui i spiega che le indagini erano state avviate nel Novembre 2015 a seguito di una denuncia presentata da un imprenditore cinese, il quale segnalava alla Guardia di Finanza di Prato la richiesta ricevuta da un operatore dell’Ausl di ottenere soldi per “alleggerire” i controlli.

A dirigere le indagini il Sostituto Procuratore della Repubblica di Prato Antonio Sangermano.

Le attività, svolte anche con l’ausilio di operazioni tecniche di intercettazione, pedinamenti, sopralluoghi e acquisizione di informazioni ha consentito, nel giro di pochi mesi, di individuare ulteriori 4 casi nei quali, lo stesso operatore, aveva richiesto ed ottenuto denaro per evitare, in tutto o in parte le sanzioni previste per le irregolarità riscontrate, ma anche di accertare il coinvolgimento di un secondo operatore, anch’esso destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari disposti dal Gip del Tribunale di Prato ed eseguiti entrambi nella serata di ieri dai militari della Guardia di Finanza.

G.M., di anni 42, si trova ora agli arresti presso il carcere di Prato, mentre per T.T., di anni 40, è stata disposta la misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Entrambi dovranno rispondere al G.I.P. del reato di concussione.

04 marzo 2016
© Riproduzione riservata

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