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Disturbi cognitivi. L’Ulss 2 Veneto arruola pazienti per il progetto ValueCare

La sperimentazione, che rientra in un progetto europeo che coinvolgerà altri 6 centri specializzati, è rivolta a coloro che sono totalmente autonomi ma avvertono delle prime piccole difficoltà cognitive . “Proporremo al paziente una serie di attività che terranno conto dei suoi gusti ed aspettative, con la finalità di migliorarne l’aderenza alla cura e ridurre il rischio di sviluppare nel tempo demenza”, spiega Maurizio Gallucci, direttore del Centro della Ulss 2 trevigiana.

di Endrius Salvalaggio
28 MAR - Entra nel vivo, nella Ulss 2 Trevigiana, il progetto europeo ValueCare, finanziato dalla Comunità Europea ed appartenente al pacchetto Horizon2020, coordinato dall’Erasmus Medical Center di Rotterdam con lo scopo di offrire un’assistenza sempre più personalizzata ed efficace alle persone con disturbi cognitivi. La filosofia dell’assistenza che usa il metodo ValueCare si basa su programmi sanitari e sociali ben specifici mettendo al centro il paziente ed i famigliari.

“In genere quando un paziente va dal medico – spiega il direttore del Centro per i Disturbi cognitivi e le demenze della Ulss 2 trevigiana, Maurizio Gallucci – racconta il disturbo che ha e lo stesso medico gli indica dei farmaci o dei comportamenti da adottare. Quasi mai il medico chiede al paziente cosa vorrebbe fare per migliorare la sua condizione. Il metodo ValueCare usa questo principio di coinvolgimento”.

Per la sperimentazione il Centro dell’Ulss 2 recluterà 240 pazienti dai 65 anni in su. Si tratterà, in particolare, di persone che hanno una totale autonomia nella vita quotidiana ma che avvertono delle prime piccole difficoltà cognitive o nello svolgere azioni che, fino a poco prima, riuscivano a fare.

“La letteratura scientifica ci insegna che il decadimento cognitivo – continua Gallucci – se non curato ha una percentuale di conversione a demenza intorno al 10% annuo. Con questo metodo si proporranno al paziente una serie di attività che terranno conto dei suoi gusti ed aspettative, con la finalità di migliorarne l’aderenza alla cura e ridurre il più possibile il rischio di ammalarsi di demenza conclamata”.

Al paziente verrà richiesto cosa desidera maggiormente fare scegliendo tra gli stili di vita più salutari quali praticare attività fisica, socializzare, svolgere attività culturali. Questo approccio si chiama co-design.

Il progetto per l’Italia si svolge con medici e psicologi del centro dell’Ulss 2, in collaborazione anche con l’Istituto per Servizi di Ricovero e Assistenza agli Anziani, che condurranno cure e monitoraggio dei pazienti arruolati. Il metodo ValueCare sarà testato anche a Rijeka (Croazia), Valencia (Spagna), Cork/Kerry (Irlanda), Coimbra (Portogallo), Atene (Grecia) e Rotterdam (Paesi Bassi).

Endrius Salvalaggio

28 marzo 2022
© Riproduzione riservata

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