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Prenotazione in overbooking. Annicchiaro risponde alle polemiche: “Nessuna riduzione del tempo di visita, solo migliore flessibilità” 

L’overbooking, precisa il Dg Salute, è “un’aggiunta all’orario di ambulatorio, non certo una compressione dell’orario della singola visita”. Si sfruttano “quei lassi di tempo dove i professionisti sono presenti ma non impegnati in visite ai pazienti, e dedicati ad esempio, alla pianificazione sanitaria, alla redazione di documentazione”. Attività che possono essere rinviate “a settimane o giornate ove la richiesta di prestazioni all’utenza è minore”.


15 MAG - “L’overbooking, di cui si discute molto in questi giorni anche sulla stampa, è stato suggerito come miglioria alle Ulss e alle Aziende ospedaliere, che sono però libere di adottare la procedura nel modo più confacente alla loro realtà. È necessario chiarire che non comporta alcuna limitazione della durata delle singole visite”. A precisarlo, in una nota, è Massimo Annicchiarico, direttore dell’Area Sanità e Sociale della Regione Veneto, intervenendo sulle polemiche sollevate dall'indicazione fornita negli scorsi giorni a Ulss e Ao.

“L’overbooking – prosegue il Dg Salute - è stato proposto alle strutture della sanità regionale solo per le visite, non per le prestazioni diagnostiche e limitatamente alla priorità ‘B’, le urgenze da completarsi entro 10 giorni. Prevede la possibilità di inserire, oltre ai normali slot di visite, alcune prestazioni aggiunte alla disponibilità. La richiesta di prestazioni in urgenza infatti è estremamente variabile con picchi e settimane meno intense. L’overbooking interviene nell’ambito della flessibilità nell’organizzazione del lavoro”.

“È una disponibilità organizzativa volontaria – precisa ancora - sulla base della disponibilità delle strutture che affiancano ai normali slot di visite un numero ridotto di prestazioni (non oltre il 10% dell’offerta di base) concordato con le direzioni. È quindi un’aggiunta all’orario di ambulatorio, non certo una compressione dell’orario della singola visita. Vengono erogate in quei lassi di tempo dove i professionisti dell’Unità operativa sono presenti ma non impegnati in visite ai pazienti, e dedicati ad esempio, alla pianificazione sanitaria, alla redazione di documentazione, all’organizzazione della struttura. Rendendo più flessibile il lavoro viene quindi, ma solo ove necessario, dedicato maggiore tempo alle visite ai pazienti, rinviando alcune attività a settimane o giornate ove la richiesta di prestazioni all’utenza è minore. L’overbooking quindi non interviene affatto riducendo il tempo della singola visita, ma aggiungendone di ulteriori. Senza minimamente chiedere alcun lavoro aggiuntivo ai medici - per questo ci sono altre forme e remunerazioni strutturate contrattualmente - utilizzando il personale già presente. Queste visite aggiuntive saranno prenotabili direttamente all’atto della presentazione del paziente, in modalità front-end. L’utente avrà quindi immediatamente assegnato orario e giornata di visita”, termina Annicchiarico.

15 maggio 2023
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