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Fuga dei medici. Per il Dg Benazzi (Ulss2) se ne va “chi non ha coraggio ed etica”. Insorge l’Anaao

In audizione in Consiglio Comunale di  Vittorio Veneto, il Direttore Generale ha accusato i medici di fuggire verso il privato “perché li mettiamo sotto a lavorare”. L’Anaao Veneto risponde con una lettera aperta: “Chi dei due ha più violato l’etica, il medico stanco e frustrato che si arrende e va via o chi in nome di una mal interpretata efficienza economica ha creato o ha comunque permesso che tutto ciò accada?”. LA LETTERA


30 NOV - Bufera sulle parole pronunciate dal Direttore generale dell’Ulss 3 Marca Trevigiana Francesco Benazzi, che a conclusione della sua audizione in Consiglio comunale di Vittorio Veneto (vedi video a fondo pagina) ha giustificato la fuga dei medici dichiarando che “è più comodo andare dal privato (…) e non avere il problema di non garantire le guardie, il presidio di Vittorio e le liste d’attesa. Questa è la verità. La fuga dei primari avviene perché li mettiamo sotto a lavorare, e quelli che non ha coraggio e non hanno un’etica se ne vanno. Questa è la verità”.

Parole che hanno provocato la reazione dell’Anaao Veneto, che in una lettera aperta a firma del segretario regionale Luca Barutta, si rivolge proprio a Benazzi, per chiarire le ragioni della fuga dei medici. “A quale titolo si permette di giudicare e condannare in materia di etica i comportamenti dei medici e in particolare di alcuni in un momento così difficile, dove la categoria ha dimostrato di avere un elevato senso di responsabilità e di sacrificio?”, si domanda l’Anaao.

“Ma se Lei ritiene di potersi permettere, in assenza di competenze specifiche, una pubblica condanna di medici che dopo tanti anni di studi e sacrifici per lavorare in ospedale si vedono frustrati sul piano sociale, professionale ed economico, costretti sempre più a privilegiare una efficienza quantitativa piuttosto che qualitativa delle prestazioni sanitarie e esposti alla rabbia e sempre più alle aggressioni degli utenti per colpe non loro di tipo organizzativo generale e decidono di dimettersi e andare via – prosegue la lettera aperta - , allora anche noi possiamo giudicare dal punto di vista etico il Direttore Generale qualora, a nostro giudizio, sia venuto meno ai principi etici e imponga di gestire i reparti in modo a volte vessatorio, obbligando i medici a lavorare con carichi di lavoro e orari insopportabili e rischiosi per la salute del paziente e del dipendente. Chi dei due ha più violato l’etica, il medico stanco e frustrato che si arrende e va via o chi in nome di una mal interpretata efficienza economica ha creato o ha comunque permesso che tutto ciò accada?”.

“Caro Dott. Benazzi – conclude Barutta - si faccia questa domanda prima di accusare con troppa superficialità un medico. Se la crisi del S.S. Nazionale e Regionale Le impedisce di gestire al meglio e di raggiungere gli obiettivi che Le sono stati dati, se la prenda con chi l’ha messa in queste condizioni piuttosto che scaricare le responsabilità e la colpa in una audizione pubblica su una categoria! Rifletta e si scusi con i Medici della Sua Azienda”.



30 novembre 2023
© Riproduzione riservata

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