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In Alto Adige si fanno prestiti ai medici in formazione ma il Veneto non ci sta: “Troppo facile con le tasse pagate anche dai veneti”

E' polemica a distanza sui prestiti per i futuri medici concessi in Alto Adige. L'Assessore alla Sanità del Veneto Luca Coletto tuona contro i privilegi delle Regioni a Stato Speciale che hanno potuto fare a meno di pagare il costo della spending review nazionale da 400 milioni. 


08 FEB - "Troppo facile usando le tasse pagate anche dai veneti. In sanità il divario tra Regioni a Statuto Ordinario e a Statuto Speciale è ancora più grave e meno giustificabile che in altri settori. Sono sinceramente felice per i giovani altoatesini che avranno un aiuto in più per coronare il loro sogno di diventare medici. Fatico ad accettare il fatto che noi non potremmo farlo, almeno fino a che anche il Veneto non conquisterà la sua autonomia partendo dal prossimo referendum". Con queste parole, l’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Luca Coletto, commenta l’approvazione in Consiglio Provinciale di Bolzano, di una mozione per concedere contributi finanziari sotto forma di prestito a studenti di medicina dell’Alto Adige, vincolandoli a un periodo minimo di lavoro nel territorio provinciale dopo la loro formazione.

"Lo possono fare – aggiunge Coletto – anche grazie ai 400 milioni di spending review nazionale che, in quanto a Statuto Speciale, hanno potuto non pagare, facendoli scucire agli altri tra cui, per quota parte, il Veneto".

"A qualche chilometro da qui si può fare – afferma l’Assessore alla Sanità del Veneto – mentre noi abbiamo dovuto fare i salti mortali e vincere un ricorso alla Corte Costituzionale mossoci dal Governo per finanziare qualche decina di borse di studio di specializzazione per i nostri ragazzi. Non va bene, non per la legittima scelta di Bolzano, ma per il fatto che altrove non si possa fare".

"In alcune aree del bellunese – conclude Coletto – vanno deserti i concorsi per medici e si devono fare vere e proprie magie per tenere in piedi i servizi. Potessimo anche qui utilizzare leve incentivanti di questo tipo il problema non si porrebbe. Uno dei tanti perché per i quali il cammino autonomista del Veneto va portato avanti con tutta la determinazione possibile".
 
Lorenzo Proia

08 febbraio 2017
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