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Cittadinanzattiva: Calabria indietro su stili di vita e screening oncologici ma calendario vaccinale con offerta più ricca d’Italia

Malgrado una aspettativa di vita più elevata che nel resto del Mezzogiorno (ma inferiore a quella nazionale), la Regione registra una speranza di vita in buona salute assai bassa rispetto alla media italiana. Maggiore rispetto al resto del paese la percentuale di popolazione in eccesso di peso, anche per bambini e adolescenti, ma diminuiscono i fumatori e i consumatori di alcool a rischio. Se n'è discusso in un convegno promosso da Cittadinanzattiva

16 DIC - In Calabria l’aspettativa di vita è di 81,8 anni, a fronte di una media del Mezzogiorno di 81,5 e di una media nazionale di 82,2. Tuttavia, rispetto non solo alle altre regioni del Mezzogiorno ma a tutto il territorio nazionale, la Calabria registra una speranza di vita in buona salute più bassa, pari a 52,3 anni, a fronte di una media del Sud Italia di 55,4 anni e di una media nazionale di 58,2 anni. Anche gli stili di vita rappresentano senza dubbio un aspetto critico. Se l’eccesso di peso affligge il 50,3% della popolazione, rispetto ad una media italiana del 44,6, il dato più allarmante è il sovrappeso per bambini e adolescenti che in Calabria riguarda il 34,5%, contro la media nazionale del 26,5%; il tasso di sedentarietà si attesta sul 54,9%, contro la media del 39,7%, mentre un’alimentazione non adeguata è seguita dal 10% dei cittadini, a fronte di un dato nazionale del 18,1%. Di contro, diminuiscono i fumatori (16,5% contro dato nazionale del 20%) e i consumatori di alcool a rischio (12,8% rispetto al 15,8% nazionale).

A fronte di ciò, la prevenzione rappresenta senza dubbio un aspetto fondamentale per garantire una migliore qualità di vita. Sono queste le premesse del Convegno promosso da Cittadinanzattiva  su "Active ageing, prevenzione primaria e vaccinazioni", che si è tenuto ieri a Catanzaro, e realizzato con il sostegno di Sanofi Pasteur MSD, che si propone di incentivare un confronto su modalità e strumenti utili a conseguire l'obiettivo fissato dall’Unione Europea di aumentare di due anni la vita in buona salute delle persone.

A tal fine, anche le vaccinazioni rivestono un ruolo importante. La Regione Calabria è tra quelle che investono di più in prevenzione (oltre il 5%) ma, nonostante questo, così come in tutte le regioni in difficoltà, nel 2013 la Calabria non ha rispettato i LEA sulla prevenzione. Il tasso di adesione ai programmi di screening oncologici per cervice uterina, mammella e colon retto è pari a 2, a fronte di un indice nazionale pari o superiore a 9. Inoltre, sempre nel 2013, la copertura vaccinale MPR per i bambini entro i due anni di età è dell’87,6% (in calo rispetto all’88,1% del 2012), a fronte di un livello di copertura ottimale indicato dal Ministero della Salute pari o superiore al 95%.

In Calabria la percentuale di over 65 è risultata migliore nella campagna vaccinale 2014-2015: chi si è vaccinato contro l’influenza è pari al 53,3% rispetto al 48,6% della media nazionale.

Il nuovo calendario vaccinale della Calabria, di recentissima approvazione, prevede novità importanti: introduce nuove e prevede in maniera chiara che si mantiene la gratuità della vaccinazione anche se le persone si presentano oltre i termini fissati dal calendario vaccinale.

“Registriamo con piacere l’assoluta apertura della Regione verso Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato su questo tema e su altri che abbiamo affrontato.” Ha dichiarato Elio Rosati Commissario regionale di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato. “La situazione della sanità in Calabria - ha proseguito Rosati - impone un’assunzione di responsabilità da parti di tutti i soggetti: istituzioni, operatori sanitari, cittadini e associazioni per dare una svolta significativa verso una sanità che metta al centro le persona. Partiamo da cose concrete come la prevenzione che deve essere vista come il primo passo strategico per dare buona sanità in Calabria.

Anche le  vaccinazioni giocano un ruolo fondamentale. "Sono un importante strumento di sanità pubblica, che richiede un intervento strutturato e costante", ha dichiarato Sabrina Nardi “per evitare anche che le paure generate dalla cattiva informazione indeboliscano lo strumento. Ad oggi, peraltro, alcune opportunità di vaccinazione non sono nemmeno conosciute dalle persone che potrebbero accedervi e beneficiarne. Non si può restare indifferenti, per esempio, di fronte al dato diffuso dalla AIFA che evidenzia come ogni anno decedano per influenza 8000 persone. Ricordiamo anche che ancora è possibile vaccinarsi, fino a fine dicembre. La prevenzione non può più essere la cenerentola e in Calabria è possibile invertire la rotta: abbiamo trovato la disponibilità a lavorare insieme cittadini e istituzioni, a partire dal monitoraggio dei servizi dedicati alla prevenzione, per misurare insieme i miglioramenti, rilevare difficoltà e buone pratiche e valorizzarle.”

16 dicembre 2015
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