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Aggredita dottoressa a Castellamare. Smi: “Serve nuovo patto tra pazienti, personale medico-sanitario e istituzioni” 

Un'anziana paziente, il cui rapporto di fiducia era già compromesso tanto che era già stata inviata al distretto la richiesta di ricusazione da parte del medico, si è presentata allo studio e dopo una discussione verbale, ha aggredito la dottoressa e procurato danni ad arredi ed attrezzature dello studio. Per recuperare l’alleanza medico paziente, per D'Arco (Smi), “è indispensabile la piena valorizzazione della medicina generale, nonché di quella ospedaliera”.

26 LUG - Ennesima aggressione in studio di un medico. Questa volta è successo ad una collega medico di Castellammare di Stabia, ieri pomeriggio. A raccontarla è Raffaele D'Arco, segretario aziendale ASL NA 3 Sud dello Smi (Sindacato Medici Italiani), a cui la dottoressa aggredita è iscritta. “Un'anziana paziente con cui si era perso il rapporto di fiducia e di cui già ad inizio mese era stata inviata al distretto la ricusazione si è presentata allo studio. In breve dalla discussione verbale si è giunti all'aggressione fisica a cui la collega non ha risposto nonostante la distruzione di vari ed importanti arredi ed attrezzature dello studio”, spiega D'Arco.

“Sono intervenuti, inutilmente, anche altri pazienti presenti in attesa. Solo dopo l'intervento dei carabinieri, il medico ha avuto necessità di presentarsi al pronto soccorso del locale ospedale dove sono stati riscontrati traumi vari, in particolare toracici, e notevole agitazione con una prognosi di 7 giorni”, riferisce il sindacalista.

“Ci lascia basiti – sottolinea poi D’Arco - il fatto che la collega medico aveva già il 5 luglio scorso inviato al distretto sanitario una lettera pec di ricusazione della paziente. Dopo venti giorni nulla è cambiato. Si è continuato a lasciare sola una donna medico davanti al rischio di aggressioni violente”.

Per il segretario aziendale dello Smi “bisogna impegnarsi nella società per ristabilire un nuovo patto di rispetto reciproco tra pazienti, personale medico – sanitario e istituzioni. Per realizzare queste condizioni è indispensabile un forte rilancio della medicina del territorio e la piena valorizzazione della medicina generale, nonché di quella ospedaliera, garantendo la capillarità dei servizi su tutto il territorio nazionale, implementando gli organici e assicurando stipendi ai medici italiani in media con quelli degli altri paesi europei”, conclude D'Arco.

26 luglio 2023
© Riproduzione riservata

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