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Politiche sociali. Bonaccini (Regioni): “Positiva inversione di tendenza sui finanziamenti”

Lo ha detto oggi il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza dei presidenti delle Regioni intervenendo alla III Conferenza nazionale sulla famiglia.

29 SET - "Negli ultimi due o tre anni abbiamo registrato una positiva inversione di tendenza rispetto al costante decremento delle risorse per il welfare”, lo ha detto nel corso del suo intervento alla III conferenza nazionale sulla famiglia il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.
 
“Solo pochi anni ci fu un Governo che addirittura azzerò il Fondo Nazionale per la non autosufficienza. Oggi dico con soddisfazione che pochi giorni fa, la scorsa settimana, in Conferenza delle Regioni prima e poi in Conferenza Unificata (Stato-Regioni ed enti locali) abbiamo raggiunto l’accordo sul riparto del fondo nazionale per le politiche sociali evitando il rischio di una sua riduzione. Grazie ad un’efficace azione Governo-Regioni quel fondo è stato completamente ripristinato ed ammonta a circa 277 milioni di euro”.
 
“Non solo: in accordo con il governo il fondo nazionale per la non autosufficienza - ha ricordato Bonaccini -  è aumentato di 50 milioni di euro, incremento di cui si sono fatte carico le Regioni ed oggi quel fondo è pari a mezzo miliardo di euro. Un intervento che considero doveroso come segno di responsabilità giacché le Regioni che non possono solo chiedere ma anche restituire. Ma soprattutto devono dimostrare capacità di governo territoriale rispondendo alle esigenze specifiche”.
 
“Insomma – ha proseguito Bonaccini - si torna ad investire sul welfare. Ci sono state leggi importanti che abbiamo condiviso, che abbiamo chiesto, voluto e sostenuto, fornendo anche qualche correttivo in Conferenza Stato-Regioni. Penso al “Dopo di Noi” attesa da tantissimo tempo, al tema della denatalità con la legge sul premio alla nascita, il cosiddetto bonus bebè. Io credo che queste siano politiche che nei prossimi anni debbano essere non solo mantenute ma persino integrate. E, sotto questo profilo, questa conferenza va apprezzata per la concretezza delle proposte come quella di cominciare a ragionare su una possibile no tax area per le famiglie numerose, senza intaccare il principio delle progressività dell’imposizione, eventualmente controbilanciandola con scaglioni aggiuntivi per i redditi molto elevati”. O l’ipotesi, su cui l’Anci mi pare stia lavorando, di possibili agevolazioni sulla TARI per le famiglie numerose”.
 
“Così come sono convinto – ha detto ancora - che si possano fare passi in avanti sulla conciliazione dei tempi di lavoro nella coppia, magari partendo da una politica ancora più attiva sul fronte degli asili nido. In Emilia-Romagna ad esempio abbiamo appena approvato una nuova legge 0-3 anni proprio sugli asili nido, strutture che consentono maggiore flessibilità nella gestione familiare perché ormai sono cambiati gli orari e i tempi di lavoro e di vita, soprattutto per le mamme”.
 
“Cito la mia regione solo perché è la testimonianza più evidente che una rete estesa di asili nido ha, fra l’altro, una conseguenza piuttosto importante: ad oggi: l’Emilia-Romagna è la regione con il più alto tasso di occupazione femminile”
 
Il presidente Bonaccini ha poi toccato nel suo intervento altri due temi: la lotta alla povertà e il contrasto alla violenza di genere.
“Il Governo per la prima volta ha fatto davvero una scelta molto importante: oggi l’Italia ha uno strumento fondamentale come il reddito di inclusione. E ci sono già delle Regioni che hanno affiancato quel sostegno con altri strumenti particolari. Ma devono essere strumenti non assistenzialisti, ma pensati in logica di ritorno e reinserimento lavorativo. E dobbiamo impegnarci di più anche su scelte di automazione da parte dei Comuni. Un argomento che abbiamo già affrontato con l’Anci”.
 
“Va evitato per sempre  - ha detto ancora - che ci possa essere chi prende due volte lo stesso assegno e chi invece non lo riceve mai. Il compito delle istituzioni non è quello di fare carità ed è per questo occorre che accanto a questi provvedimenti vi siano adeguate politiche formative Si deve lavorare sul tema del sostegno alla crescita tenendo insieme politiche sull’occupazione e un welfare nuovo e flessibile. Strumenti che vadano assolutamente di pari passo per permettere che si dia lavoro e che si dia dignità e che contemporaneamente si faccia in modo i figli possano avere una speranza”.
 
L’ultimo tema la violenza di genere. Va riconosciuto che finalmente dal rapporto positivo tra Stato e Regioni – e va dato atto alla sottosegretaria Maria Elena Boschi - è scaturito un aumento delle risorse che vanno a combattere e a contrastare la violenza di genere in tutte le sue - purtroppo tante - degenerazioni. Proprio in queste settimane stiamo un lavorando in modo unitario per avere un riparto nuovo più robusto, chiedendo alle Regioni che presentino programmi precisi che evitino ogni possibile dispersione di risorse. E’ comunque positivo che oggi siano garantiti fondi per finanziare i centri antiviolenza, le case rifugio e le politiche per il contrasto alla violenza di genere. Credo sia un bel passo in avanti al di là dell’appartenenza politica o della collocazione geografica. E’ il segnale migliore – ha concluso Bonaccini - di un lavoro comune che in questo Paese vuole fare davvero per porre fine a fenomeni odiosi come il femminicidio e la violenza di genere”.
 
Fonte: Regioni.it

29 settembre 2017
© Riproduzione riservata

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