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Giovani medici ai candidati alla Regione: “Investire sulla formazione medica post-laurea. E basta blocco del turnover”

Maggiori risorse per la formazione Medico-Specialistica e quella in Medicina Generale. Ma non solo: per i giovani medici non meno importanti sono la trasparenza e la valutazione della qualità della formazione. E poi, il superamento effettivo del blocco del turnover senza cui si va verso “una nuova forma di precariato professionale 2.0”.

28 FEB - “La formazione medica post-laurea risulta a nostro avviso il tema centrale da sottoporre all'attenzione dei candidati se il loro obiettivo sarà quello di garantire un futuro sostenibile alla sanità laziale. Invitiamo i candidati Governatori a trovare soluzioni programmatorie sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi”.

È questa la richiesta che le sedi della Regione Lazio dell'Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) lanciano ai candidati alla presidenza della Regione alla prossima tornata elettorale.

“L'urgenza di operare per un'allocazione di risorse aggiuntive al capitolo di spesa relativo alla formazione post-laurea, misura fondamentale ad aggiungere ulteriori contratti di formazione, non supera l'importanza di impegnarsi affinché la Regione si doti urgentemente di strumenti trasparenti e metodologicamente fondati”, aggiungono i giovani medici. “Inoltre, a pochi giorni dalle Elezioni, è ancor più necessario richiamare l'attenzione di tutti i candidati sul tema visto che la Regione Lazio non è ancora intervenuta, come invece fatto da altre Regioni italiane, sui temi del monitoraggio della qualità della Formazione Medico-Specialistica e della formazione in Medicina Generale”


Infine, concludono i medici Sigm è necessario “un definitivo ed effettivo superamento del blocco del turnover che nel decennio del commissariamento ha visto ridurre, in molte strutture, il personale con contratto di lavoro stabile a fronte del fiorire di contratti libero-professionali inappropriatamente utilizzati per portare le energie dei giovani medici specialisti in corsie sottodimensionate o sguarnite. Tutto ciò rischia di veder germogliare una nuova forma di precariato professionale 2.0, quello degli specialisti a gettone con contratto a Partita IVA che, tamponando le urgenze di un Sistema Sanitario Regionale che necessita oggi come mai di scelte coraggiose fuori da schemi precostituiti legati a vecchie logiche e interessi corporativi, danneggia allo stesso tempo sia i professionisti sia i pazienti”.

28 febbraio 2018
© Riproduzione riservata

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