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Piemonte. Asl Vco. A Novara il primo trapianto di rene preemptive da donatore cadavere

Il paziente, di 51 anni, era affetto da un’insufficienza renale cronica al IV stadio. Il programma definito in ambito regionale prevede un percorso di diagnosi e cura delle malattie renali che consente, previa valutazione di idoneità, di poter inserire in lista per il trapianto da donatore cadavere i pazienti con malattia renale cronica quando il filtrato glomerulare residuo raggiunge i 20 ml/min. 

14 APR - Nel corso della notte tra l’otto e il nove aprile è stato eseguito presso il Centro Trapianti di Rene dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, diretto da Piero Stratta, il primo trapianto di rene preemptive da donatore cadavere per un paziente residente nel Verbano Cusio Ossola. Il paziente, di 51 anni, affetto da un’insufficienza renale cronica al IV stadio, era seguito presso l’Ambulatorio di Malattia Renale Avanzata della sede ospedaliera di Domodossola, che in relazione al quadro clinico aveva preventivamente eseguito lo screening strumentale e bioumorale per poterlo sottoporre a trapianto renale.

Grazie al programma definito in ambito regionale con apposita deliberazione è stato definito un percorso di diagnosi e cura delle malattie renali che consente, previa valutazione di idoneità, di poter inserire in lista per il trapianto da donatore cadavere i pazienti con Malattia Renale Cronica quando il filtrato glomerulare residuo raggiunge i 20 ml/min, pertanto prima dell’avvio della terapia sostitutiva tramite emodialisi o dialisi peritoneale.

Ciò è stato possibile grazie alla realizzazione, come da indicazione della DGR regionale, di un ambulatorio dedicato ai pazienti con Malattia Renale Avanzata che nel territorio del VCO è stato realizzato tanto presso la sede Ospedaliera di Verbania quanto presso quella di Domodossola; esso dedica la propria attività a pazienti con quadri clinici complessi come quello della uremia terminale, cercando di indirizzare il maggior numero di pazienti idonei verso il trapianto preventivo e qualora questo non sia possibile, verso la migliore terapia sostitutiva possibile in relazione ai singoli casi.

"Colgo l’occasione – commenta  Maurizio Borzumati, Direttore della SOC di Nefrologia e Dialisi dell’ASL VCO – per esprimere la mia personale soddisfazione per il percorso fatto fino ad oggi con l’auspicio che l’obiettivo raggiunto costituisca anche uno stimolo per quanto dovrà ancora essere fatto in futuro, nonchè per ringraziare tutti i collaboratori Medici ed Infermieri che operano nella SOC di Nefrologia e Dialisi per la loro operosità e dedizione, ed i servizi di Dietologia e Psicologia, che cooperano attivamente e con grande professionalità nel percorso di diagnosi e cura della malattia renale avanzata".

 

14 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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