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Pa Trento. Uil Fpl Sanità e Nursing up: “Su turn over servono risposte rapide o sarà protesta” 

C’è preoccupazione e consapevolezza che il tempo passa e gli ospedali periferici, di anno in anno, rischiano di spopolarsi a causa del mancato ricambio dei pensionamenti. Varagone e Hoffer: “Non sappiamo più come dirlo alla giunta Fugatti, ogni anno e per 10 anni oltre cento lavoratori fra infermieri e Oss cesseranno il loro servizio dagli ospedali periferici per il raggiungimento dei requisiti della pensione. Non ci resta da intraprendere azioni esemplari”.

24 NOV - Nei prossimi 10 anni saranno circa 1.300 le unità di personale, fra infermieri e Oss, che andranno in pensione negli ospedali periferici della Provincia Autonome di Trento saranno: oltre 100 all’anno, dal presidio di Arco, Borgo Valsugana, Tione , Cles e Cavalese. A lanciare l’allarme sulle conseguenze del mancato turn over di questi pensionamenti sono Giuseppe Varagone, Uil Fpl sanità del Trentino, e Cesare Hoffer, coordinatore provinciale Nursing up Trento.

“Questi nosocomi periferici – spiegano Varagone ed Hoffer – che hanno organici già precari proprio perché sono messi in posizioni meno centrali rispetto agli altri due ospedali di Trento e Rovereto, saranno ancora più in sofferenza di adesso. Vale la pena di ricordare ancora una volta che le dimissioni volontarie in Apss tra personale sanitario ed Oss sono notevolmente aumentate, rischiando così di mettere in ulteriore crisi i servizi e le Unità Operative”.

La motivazione principale per le continue dimissioni volontari, spiegano le due sigle sindacali, sono da ricollegare alla difficolta a conciliare la vita privata con quella lavorativa fatta da continui richiami in servizio, alle negazioni di aspettative o di permessi a vario titolo, oltre all’assenza di una vera politica incentivante che riconosca disagi e responsabilità.

Per Hoffer e Varagone occorre incentivare di più il personale in forza all’Apss, come sta avvenendo in altre Regioni di confine, alcune a statuto speciale. Basti pensare che in Val d’Aosta, tramite una delibera Regionale, hanno remunerato i sanitari con un riconoscimento aggiuntivo mensile da 350,00 fino a 800 euro e i medici con 800,00 euro secchi al mese, inoltre la Provincia Autonoma di Bolzano ha annunciato aumenti pari a 600,00 euro mensili al personale sanitario ed Oss e per ultimo anche Venezia ha appena premiato i sanitari tramite una tantum di 1000,00 per il disagio. Analogo problema si sta verificando tra il personale amministrativo dicono le O.o.S.s. in numero sempre minore e con carichi di lavoro sempre più elevati.

“Chiediamo alla Giunta provinciale, di destinare celermente al tavolo Apran i fondi già previsti dagli accordi sottoscritti e di reperire al più presto ulteriori fondi straordinari, da distribuire tramite un accordo in Apran finalizzato a rendere questa Provincia attrattiva, altrimenti – avvertono Varagone e Hoffer - nei prossimi mesi sarà una catastrofe annunciata, vista l’impossibilità di garantire un adeguato turn over al personale sanitario ed assistenziale che cesserà a vario titolo dal servizio”.

“Se non avremo risposte in tempi rapidi in merito alle nostre richieste - fanno anche sapere i due sindacalisti - valuteremo quali azioni intraprendere, che saranno volte a tutelare la sicurezza lavorativa dei nostri associati, i loro diritti e la qualità delle cure nei confronti del cittadino”.

Endrius Salvalaggio

24 novembre 2023
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