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Trento. Case di riposo, Zeni: “No a aumento delle tariffe a carico delle famiglie"

L’assessore ha incontrato l’Unione Provinciale Istituzioni per l'Assistenza per un confronto sulle nuove direttive per le Rsa. Zeni ha sottolineato come la Pa di Trento abbia costruito “un sistema dagli elevati standard qualitativi" che "non è in discussione”. All'Upipa Zeni ha anche illustrato la sua proposta per una APSP unica.

01 NOV - A fronte di un aumento delle richieste, la strada per continuare a garantire elevati standard di assistenza alla popolazione anziana è quella di rafforzare l'efficienza organizzativa e amministrativa dell'attuale sistema: "Sono da evitare soluzioni - come l'aumento delle rette o la rinegoziazione sui posti letto a costi invariati - che comportano un aggravio di spesa il quale inevitabilmente andrebbe a ricadere sulle famiglie e sui cittadini". Ad affermarlo è stato  l'assessore provinciale alla Salute di Trento, Luca Zeni, incontrando ieri e l'UPIPA (Unione Provinciale Istituzioni per l'Assistenza) per un confronto sulle nuove direttive per le RSA - Residenze sanitarie assistenziali.

L'assessore, spiega una nota della Giunta che fa il punto sull’incontro, ha ricordato come ad oggi la Provincia autonoma di Trento investa 130 milioni di euro nel campo dell'assistenza agli anziani: "Nel tempo si è costruito - ha detto Zeni - un sistema dagli elevati standard qualitativi, con un alto numero di posti letto - 4300 contro circa 3000 di media del nord Italia -, con una importate quota della tariffa a carico del pubblico - 69 euro contro una media nazionale di 50-. Tutto questo non è in discussione tanto che, pur a fronte di una riduzione complessiva del bilancio provinciale, lo stanziamento in questo settore viene confermato senza riduzioni".

Fra le osservazioni inviate nelle scorse settimane all'Assessorato, UPIPA aveva chiesto la possibilità per le APSP - Aziende pubbliche di servizi alla persona, di aumentare la quota delle tariffe a carico delle famiglie e che l'ente pubblico convenzioni nuovi posti letto. L'assessore Zeni ha comunicato che l'orientamento dell'Assessorato è quello di “non gravare su anziani e famiglie” e che “non si intende prevedere la possibilità di aumento delle tariffe, se non - entro limiti legati al tasso di inflazione - per quelle strutture che sono al di sotto della tariffa media di 47 euro al giorno, anche nell'ottica dell'obiettivo di una armonizzazione che garantisca equità agli abitanti delle diverse aree del Trentino”.

L'incontro è stato anche occasione per un primo confronto rispetto alla proposta avanzata da Luca Zeni di una APSP unica, evidenziando come al momento risulti essere la proposta “più vantaggiosa sia in termini di mantenimento della qualità dei servizi offerti sia rispetto al radicamento sul territorio. Non quindi una operazione di risparmio, bensì un riorientamento di risorse dalla macchina amministrativa ai servizi”; ha spiegato l’Assessore.

“La proposta – ha spiegato ad esempio Zeni - consentirebbe di mantenere una retta a carico delle famiglie che abbia a riferimento l'attuale retta media di 47 euro, senza doverla aumentare come invece viene richiesto”. Per quanto riguarda i patrimoni, i lasciti e le donazioni delle APSP, “la proposta illustrata oggi prevede di salvaguardarne la destinazione d'uso e qualora venisse meno, questi rientrerebbero nella disponibilità originaria delle singole comunità". Rassicurazioni sono state fornite anche rispetto al personale extraparametro “che rimarrà nelle disponibilità delle singole APSP: la proposta razionalizza la parte organizzativa, proprio al fine di mantenere gli standard dei servizi”.

Infine, per quanto riguarda i rapporti con i territori e le comunità, l'assessore Zeni ha evidenziato come questi siano elementi strategici che verranno mantenuti e promossi attraverso il coinvolgimento dei diversi portatori d'interesse (comuni, comunità, associazioni di familiari e di volontariato ecc.) all'interno di ogni singola RSA, dove potranno concorrere alla programmazione dei servizi.

 

01 novembre 2015
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