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Puglia. Xylella: Regione e task force approveranno documento condiviso per proseguire la lotta all'infezione


Il governatore Emiliano ha attaccato l'Unione europea che “ha la responsabilità di non aver sorvegliato sull’importazione delle piante ornamentali sta cercando di scaricare su di noi la responsabilità di quanto si sta verificando. Noi stiamo cercando di capire in che misura fare una valutazione del danno ricevuto: mi riferisco al risarcimento del danno ricevuto dall’intera comunità e il risarcimento degli alberi”.

15 GIU - Il presidente Emiliano ha partecipato oggi con l’assessore alle risorse agroalimentari, Leo di Gioia, alla riunione della task force regionale per la lotta alla xylella, l’infezione degli almeri di ulivo che causa il disseccamento delle piante. Alla riunione ha partecipato anche il direttore di dipartimento Gianluca Nardone. Al termine di un ampio dibattito, che ha visto l’intervento di oltre una trentina di esperti multidisciplinari, Emiliano ha tenuto le conclusioni. Sarà emesso un atto che conterrà le modalità di lotta contro la malattia. “Le linee guida del nostro atto - ha detto - saranno: riprendere in mano il documento fitosanitario e rafforzarlo dal punto di vista dei soggetti coinvolti, concentrandolo alla lotta al vettore; agire sul vettore limitandone l’azione con mezzi che devono guardare allo sradicamento della pianta come un’assoluta eccezione che può avvenire solo se la pianta è malata e se sono esclusi altri mezzi che possano evitarne la distruzione”.

“La prima idea che è emersa dall’incontro odierno è cambiare il punto di vista: vogliamo provare a far comprendere che la questione Xylella coinvolge l’intero sistema di vita della comunità pugliese e quindi le sole regole di quarantena della fitopatia al di là del fatto che siano obbligatorie o meno - non si adattano a una situazione di questo tipo. Possiamo quindi provare a individuare altri parametri di giudizio da sottoporre all’Efsa e alla Corte di giustizia che ci consentano di sfuggire alle sanzioni dell’Unione Europea?”.

Altra questione, ha sottolineato, “riguarda i nostri ulivi secolari e monumentali: vogliamo chiedere al Ministero dei beni culturali di dichiarare i nostri ulivi (alcuni risalgono all’epoca di Federico II) vestigia storica che sia comunque vietato distruggere. Inoltre vogliamo tentare di guardare agli alberi e alla loro capacità naturale di assorbire C02 come elemento di compatibilità con altri atti dell’Unione Europea che mirano ad abbassare i livelli inquinamento Le popolazioni sono anche oggetto degli speculatori da epidemia, ci sono persone che urlano scatenando il panico e guadagnando una scena che non avrebbero mai avuto altrimenti. Questo determina problemi gravi, per questo è importante introdurre elementi di maggiore partecipazione e non solo di comunicazione. Valuteremo anche se non sia il caso di spingere i tanti studiosi che stanno lavorando anche a produrre letteratura scientifica utilizzabile in sede europea e giudiziaria.
 
Dobbiamo in primo luogo salvaguardare alberi che hanno età e morfologia tali da trasformarli in veri e propri monumenti e che dunque vanno tutelati. Dobbiamo scatenare una battaglia di popolo al vettore, concentrare la sorveglianza del territorio, tenere pulite le nostre aree, verificare se le buone pratiche agricole vengono effettuate da tutti, per rallentare la malattia. Non so se basterà ma servirà a evitare che qualcuno in maniera furbesca scarichi le responsabilità di quanto accaduto su chi invece il danno lo ha ricevuto, trasformando le vittime in carnefici, come la favola del lupo e dell’agnello”.

L’Unione europea, ha infine osservato, che ha la responsabilità di non aver sorvegliato sull’importazione delle piante ornamentali sta cercando di scaricare su di noi la responsabilità di quanto si sta verificando. Noi stiamo cercando di capire in che misura fare una valutazione del danno ricevuto: mi riferisco al risarcimento del danno ricevuto dall’intera comunità e il risarcimento degli alberi. Faremo tutti i tentativi possibili e immaginabili per salvaguardare il nostro patrimonio, i nostri ulivi. La Task force ha il compito insieme al Consiglio regionale di verificare che ciò che – ha concluso - diciamo e facciamo corrisponde alle soluzioni più adeguate”.

15 giugno 2016
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