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Coronavirus. Morto un medico di Altamura, è il terzo in Puglia


Antonio Le Rose, otorinolaringoiatra di 66 anni, residente ad Altamura, era in servizio presso l’Ospedale della Murgia. Nuovo appello del presidente Omceo Bari e Fnomceo, Filippo Aneli: “Si mettano in sicurezza gli operatori sanitari con DPI e tamponi di routine”.  E “se le strutture pubbliche hanno capacità limitate in questo momento, che si autorizzino i laboratori privati”.

20 APR - Antonio Le Rose, otorinolaringoiatra di 66 anni in servizio presso l’Ospedale della Murgia e residente ad Altamura è deceduto la notta scorsa. Si tratta del terzo medico morto per Covid-19 in Puglia.
 
“Esprimo il mio profondo cordoglio alla famiglia e ai colleghi - dichiara in una nota Filippo Anelli, Presidente Omceo Bari e Fnomceo - Il nome di Antonio Le Rose si aggiunge oggi purtroppo a quelli degli altri 136 medici caduti per l’epidemia da Coronavirus. Una strage che sembra non avere fine”.
 
“Per porre fine a questa strage - aggiunge Anelli - urge tutelare l’integrità psicofisica di chi lavora nella Sanità. Servono i dispositivi di protezione ma anche tamponi di routine eseguiti ogni settimana su tutti gli operatori sanitari per tutelare loro e gli stessi pazienti”.
 
L’Omceo di Bari evidenzia, infatti, che “mentre in Regioni come il Veneto vengono eseguiti una media di 20mila tamponi al giorno, la Puglia si ferma a 2mila. Eppure i dati ci dicono che il virus sta circolando: secondo quelli diffusi ieri dalla Regione, il 33,4% dei tamponi positivi in Puglia sono relativi a soggetti asintomatici. Per intercettare quel terzo di positivi che rischia di diffondere inconsapevolmente l’epidemia, serve allargare la platea dei test, come si è fatto per esempio in Veneto, dove gli screening a tappeto stanno dando ottimi risultati di contenimento”.
 
“Se le strutture pubbliche hanno capacità limitate in questo momento, che si autorizzino i laboratori privati in grado di eseguire i tamponi a farli - propone Anelli - con l’obbligo di comunicare i risultati al centro di coordinamento regionale”. “La sicurezza dei lavoratori e dei cittadini che si affidano alle cure degli operatori sanitari sono diritti costituzionalmente garantiti, che devono essere tutelati dal SSR. Non si tratta di una concessione, ma di una pretesa in nome della nostra Carta Costituzionale su cui gli amministratori hanno giurato fedeltà nell'adempimento del loro mandato”, conclude il presidente Omceo Bari e Fnomceo.

20 aprile 2020
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