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Nuoro. Asl: “Grazie a project Financing il San Francesco diventerà un ospedale d’avanguardia”

di Elisabetta Caredda

Ci vorranno 36 mesi, come previsto dall’accordo deliberato lo scorso anno tra l’Ats e il Polo Sanitario Sardegna Centrale – Società di Progetto s.p.a. (Pssc). Cannas: “A giovarne sarà innanzitutto l’offerta sanitaria, con la Medicina Nucleare, i reparti completamente rinnovati e modernissimi. Negli spazi finora inutilizzati dove nasceranno servizi commerciali e di ristorazione, fondamentali per realizzare quella umanizzazione degli ambienti ospedalieri”

01 FEB - Il Project Financing è al centro in questi giorni della sanità nuorese per l’avvio di un altro importante progetto. Ad annunciarlo è la stessa Asl che in una nota spiega: “Mancano gli ultimi ritocchi al crono-programma dei lavori dei cantieri, necessari per limitare al massimo eventuali disagi e criticità. Nei prossimi 36 mesi il San Francesco si appresta a diventare un ospedale all’avanguardia”.

“Il project financing – prosegue la nota -, croce e delizia della sanità nuorese degli ultimi decenni, si appresta a chiudere definitivamente la sua parabola: pionieristica, avvincente e, a volte, combattuta”. La Asl si riferisce alle vicende giudiziarie dovute all’annullamento in autotutela da parte dall’ex commissario straordinario dell'Assl di Nuoro, Mario Palermo, del contratto firmato dall’associazione temporanea di imprese (Ati), denominata Polo Sanitario Sardegna Centrale – Società di Progetto s.p.a. (Pssc), avvenuto nel 2016 dopo i rilievi dell’Anac. Un contratto stipulato anni addietro e che prevedeva la concessione dei lavori finalizzati alla riqualificazione dei presidi ospedalieri del distretto nuorese, oltre alla fornitura di tutti i servizi strumentali non sanitari, del valore di oltre un miliardo di euro per la durata di 27 anni.

Il Pssc si era così rivolto al Tribunale di Nuoro contestando l’annullamento del contratto, e continuando ad operare. Fu così che nell’anno 2018, le vicissitudini del project financing vennero prese in mano dalla direttrice dell’Assl nuorese, Grazia Cattina, che attraverso un lungo lavoro di gruppo tra interlocuzioni e commissioni di collaudo, supportata dall'Area Tecnica Nuoro-Lanusei e dall'Ufficio del RUP del Project Financing, aveva consentito la ripresa del dialogo con la società ed il conseguente completamento di diverse importanti opere con la loro acquisizione.

Nel contempo che la direzione dell’Assl proseguiva con i lavori (seppur nel 2021 sia stata commissariata in preparazione dell’avvio della nuova riforma sanitaria), l’ex Commissario straordinario Ats, Massimo Temussi, attraverso i legali, ha proposto alla Pssc la transazione di un accordo deliberato che ha previsto il saldo alla società di un debito per i lavori già svolti, che sono stati liquidati, mentre la società si è impegnata a completare le opere di edilizia pubblica entro 36 mesi (tempo che Ats ha dettagliato in un apposito cronoprogramma), ed al termine uscire dalla gestione dei servizi resi che saranno così mandati a nuova gara.

Con la riforma sanitaria e la nascita della Asl quindi, quel cronoprogramma viene portato a compimento. “Non esiste nella nostra Isola un ospedale con le caratteristiche e le potenzialità del San Francesco – dichiara il manager Paolo Cannas, che non ha mai nascosto il suo apprezzamento per il più grande ospedale del Centro Sardegna -. E questo lo si vedrà ancora di più a lavori ultimati, quando a giovarne sarà innanzitutto l’offerta sanitaria, con la Medicina Nucleare, i reparti completamente rinnovati e modernissimi, di cui si può già vedere l’anteprima nei locali del padiglione DEA, Cardiologia – UTIC ecc.”.

“Ma a beneficiare del restyling – prosegue in conclusione Cannas – sarà anche l’aspetto apparentemente meno legato alla sanità, eppure fondamentale per realizzare finalmente quella “umanizzazione” degli ambienti ospedalieri, considerata importantissima. Mi riferisco a tutti quegli spazi finora inutilizzati, che daranno un senso anche alla hall che finora appariva spropositata: nasceranno servizi commerciali e di ristorazione, ma anche di utilità (come parrucchiere), che non si trovano in nessun altro ospedale della Sardegna, ma che tantissimi sardi hanno avuto modo di apprezzare in grandi centri ospedalieri – pubblici e privati – della Penisola e d’Europa”.
 
Elisabetta Caredda

01 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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