Gestione dei pazienti diabetici in PS. Federazione Rete Sarda Diabete al confronto in Senato
di Elisabetta Caredda
I pazienti hanno presentato le loro istanze a un convegno promosso dalla senatrice Sbrollini. Per Federazione Rete Sarda Diabete servono “P.S. più preparati ad accogliere i pazienti diabetici e a rispondere alle reali esigenze della persona”. Ma serve anche “un lavoro di tipo ‘educativo’ per aumentare la capacità della persona con diabete di prevenire e ridurre gli accessi alle strutture sanitarie”. Al centro del Convegno anche il gap tra Regioni che mette a rischio le pari opportunità nelle cure.
18 LUG - "Diabete in pronto soccorso. E dopo?" E’ il tema centrale della conferenza tenutasi di recente al Senato della Repubblica, organizzata dalla Senatrice di Italia Viva
Daniela Sbro
llini, co-fondatrice e co-presidente del gruppo interparlamentare sport, benessere, salute e del gruppo Obesità e Diabete, che ha visto la partecipazione oltre che di Istituzioni politiche, anche di esperti e pazienti. Coinvolta dall’isola la Federazione Rete Sarda Diabete che poco più di un mese fa
ha aderito al progetto nazionale di Diabete Italia.
“Ci siamo sentiti onorati di essere stati invitati all’iniziativa - commenta al nostro giornale
Riccardo Trentin, presidente della Federazione sarda e anch’egli paziente diabetico - perché questo rappresenta un riconoscimento del nostro impegno sul fronte della promozione e della difesa dei diritti delle persone con diabete in Sardegna. Dal momento della nascita della Federazione, avvenuta nel 2019, ci siamo infatti costantemente posti in una posizione interlocutoria e propositiva con il sistema sanitario e con la Regione, centrando obiettivi importanti, nell’ottica di una riforma e miglioramento della rete diabetologica regionale. Il nostro coinvolgimento a questo evento è stato fortemente voluto dal comitato scientifico dell'Italian Health Policy Brief (IHPB), per rappresentare la voce dei tanti pazienti sardi che si rivolgono alla nostra federazione”.
“Tra gli argomenti focali messi in rilevanza durante l’incontro svoltosi – evidenzia Trentin -, di significativo impatto è stato quello sulle modalità per garantire un adeguato follow-up e una gestione più efficace dei pazienti diabetici che si rivolgono ai pronto soccorso in situazioni di emergenza. Quindi sulla necessità di creare un sistema interconnesso tra la medicina territoriale, la rete di assistenza e i pazienti, come priorità assoluta per prevenire complicazioni croniche, migliorare la salute dei pazienti e ridurre i costi per il Servizio Sanitario Nazionale”.
“Durante i lavori della conferenza – prosegue il presidente della federazione - sono stati illustrati i risultati emersi da uno studio condotto dall'istituto di ricerca Bhave, al quale ha collaborato anche la nostra organizzazione, che ha coinvolto oltre 100 strutture ospedaliere nel Paese e che ha rivelato che circa 300.000 accessi ai pronto soccorso sono legati al diabete. E’ stato riscontrato dunque che questo fenomeno non solo mette a dura prova il personale sanitario, ma anche il sistema sanitario nel suo complesso. Ora, il Pronto soccorso è un momento critico molto importante. Questo studio ha fatto emergere molti elementi interessanti che ci consentiranno di adottare delle politiche sociosanitarie sui territori. È noto che la nostra Isola è la regione con il più alto tasso di incidenza al mondo di diabete di tipo 1. A maggior ragione, è fondamentale avere i Pronto soccorso più preparati ad accogliere i pazienti con questa patologia e rispondere prontamente alle reali esigenze della persona”.
“A questo aspetto strutturale – sottolinea Trentin nelle sue conclusioni -, inoltre, è necessario un lavoro di tipo “educativo” diretto ai pazienti, finalizzato ad aumentare l’autoefficacia della persona con diabete, per prevenire e ridurre gli accessi alle strutture sanitarie. Da rilevare infine il persistente gap tra i sistemi sanitari regionali che pone seri problemi sul fronte delle pari opportunità nelle cure. Tenendo pertanto conto della linea guida importante per la riforma della rete diabetologica sarda, ribadisco l’impegno ed il lavoro della Federazione Rete Sarda Diabete volto a contribuire al miglioramento dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali che siano davvero centrati sulla persona con diabete, e quindi sul cittadino che è anche un paziente di questa complessa patologia”.
Elisabetta Caredda
18 luglio 2023
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