A quasi dieci anni di distanza, l’Agenzia regionale per la sanità ha presentato il secondo volume su “La salute di genere in Toscana”. Uomini e donne non sono infatti uguali. Ciascuno ha peculiarità biologiche, ormonali e anatomiche spesso sottovalutate e che invece sono importanti per capire come meglio contrastare una malattia e quale terapia o farmaci ad esempio da utilizzare, i quali spesso peraltro, almeno fino a poco tempo fa, erano sperimentati prevalentemente su casi maschili. La medicina di genere, o meglio un’ottica di genere che sia trasversale, nasce con lo scopo di colmare le disuguaglianze di studio, attenzione e trattamento che fino ad oggi sono state a totale svantaggio delle donne.
Un percorso che arriva da lontano Il documento di Ars è stato presentato nell’ambito del programma di iniziative de “La Toscana delle donne”, progetto della Regione di impegno permanente a favore dei diritti e dei talenti del sesso femminile.
La medicina di genere ha solide radici in Toscana, in un contesto dove la salute non va intesa solo come assenza di malattia ma come benessere fisico, mentale e sociale. L’Italia è stato il primo paese in Europa ad inserire, nel 2019, il concetto di “genere” in medicina. Ma la Toscana ha aperto la strada ancora prima.
“Nel 2013 sembrava un lavoro quasi pionieristico e riservato a pochi addetti – sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani – da allora tanta strada è stata fatta e questo volume la misura. Ma soprattutto ribadisce l’impegno forte che nei confronti di questa sfida la Toscana ha raccolto nel tempo e che ora abbiamo intenzione di portare fino in fondo”.
“Grandi passi in avanti sono stati fatti – spiega Lucia Turco, direttrice di Ars – oggi la lettura di tutti gli aspetti della salute e dei comportamenti in ottica di genere è entrata a far parte della cultura medica in generale. La medicina di genere è patrimonio del mondo medico-scientifico. Ma se questo è vero, lo è altrettanto che c’è ancora molta strada da fare: trasformare le conoscenze in pratica operativa è la sfida dei prossimi anni. Il volume realizzato dall’agenzia– continua Turco – diventa una chiave di lettura per l’affermazione delle pari opportunità, non solo per donne e uomini”.
Aspettativa e stili di vita
Nel volume si parla anche degli stili di vita che possono influenzare lo stato di salute.
In generale le donne, adulte o anziane, assumono comportamenti più virtuosi rispetto agli uomini per quanto riguarda il fumo, l’alcol e l’alimentazione, mentre risultano più sedentarie e meno dedite allo sport. Tra gli adolescenti i comportamenti sono invece più omogenei e sono le ragazze ad eccedere di più nel consumo di tabacco ed alcol. Le donne hanno una dieta con maggior apporto di frutta, verdure e latte, gli uomini più ricca di salumi e carni.
Tumori e problemi cardiaci
Dall’alimentazione e gli stili di vita alle cause di morte. Tumori e malattie del sistema cardiocircolatorio sono le principali per entrambi. In Toscana i maschi presentano però un’incidenza più elevata di infarto del miocardio acuto, una prevalenza più elevata di scompenso cardiaco e di ictus cerebrale e più elevata, tra gli uomini, è anche la prevalenza di ipertensione arteriosa. Le malattie cardiovascolari presentano in ogni caso differenze di genere (e di sintomi) e la stessa situazione si presenta in oncologia, dove le neoplasie sembrano insorgere con maggiore frequenza negli uomini ma migliore è la sopravvivenza tra le donne a cui viene diagnosticato un tumore. Ci sono inoltre tumori più frequenti tra gli uomini ed altri più frequenti tra le donne.
Ogni anno in Toscana vengono diagnosticati circa 25mila nuovi casi (esclusi i tumori cutanei diversi dal melanoma). Tra le donne domina il tumore della mammella (28,5% di tutti i tumori femminili), mentre tra gli uomini svetta il tumore della prostata (17%).
Nel trend più recente, con una popolazione che nel suo complesso invecchia, l’incidenza oncologica tra i maschi è pressoché stabile - ma diminuiscono i tumori di prostata e polmone (effetto della riduzione dei fumatori) - mentre è in aumento tra le donne, per la crescita del tumore della mammella e del tumore del polmone (conseguenza del maggior numero di donne che fumano negli ultimi decenni).
In entrambi i sessi sono in aumento melanoma e tumore della tiroide, due patologie a buona prognosi frequenti tra i giovani, mentre arretra il tumore del colon-retto, a seguito dei programmi di screening organizzato. Per tutti i tumori la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi risulta più alta tra le donne rispetto agli uomini, in netto aumento rispetto al passato.
Diabete e osteoporosi
Quanto alle patologie croniche, il diabete (in Toscana come in Italia) è più frequente tra i maschi (ad eccezione degli under 45, dove la differenza tra i generi è praticamente inesistente), ma il profilo di rischio cardiovascolare conseguente alla malattia è peggiore nella donna. Una donna su tre e un uomo su sette si stima siano affetti da osteoporosi. Tra gli anziani, le fratture osteoporotiche rappresentano una delle maggiori cause di mortalità, con un’incidenza quasi uguale a quella per ictus e tumore della mammella. Dal 2002 al 2022 in Toscana si sono verificate circa 175 mila fratture di femore, riferite ad oltre 168 mila persone.
Il volume di Ars prende inoltre in esame anche la violenza di genere e i casi di codice rosa. Per la prima volta è stato affrontato in un capitolo il tema innovativo dell’identità di genere.