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Liste d’attesa. Abbattuta la quasi totalità delle prestazioni sospese 


Il punto della Regione sulle oltre 77 mila prestazioni in sospeso e smaltite nella quasi totalità (oltre il 96%), con la capacità produttiva delle aziende sanitarie regionali in aumento. Le prestazioni sono erogate nelle tempistiche previste: tra l’80 e il 90% per le prestazioni Urgenti, Brevi, Differite a 60 giorni e Programmate; intorno al 70% quelle Differite a 30 giorni.

15 DIC - Le oltre 77 mila prestazioni in sospeso ante primo maggio sono state smaltite nella quasi totalità (oltre il 96%) e la capacità produttiva delle aziende sanitarie regionali è aumentata attestandosi al -10% rispetto al 2019 (lo scorso mese registrava un -20%). Sono alcuni dei dati emersi durante l’incontro mensile in Regione Umbria, con la presidente Donatella Tesei, il direttore regionale, Massimo d’Angelo, i direttori delle Aziende ospedaliere e sanitarie locali, i Direttori dei distretti sanitari.

Entrando nel merito, spiega una nota della Regione, “delle 77.452 prestazioni che si registravano al primo maggio ’23 sono 3.200 quelle non ancora evase (4% circa). Migliorate, oltre alla già citata capacità produttiva, le percentuali in cui si rispettano i tempi per lo svolgimento delle prestazioni richieste”.

Nello specifico il sistema pubblico regionale umbro dà risposte nelle tempistiche previste: tra l’80 e il 90% per le prestazioni Urgenti, Brevi, Differite a 60 giorni e Programmate, mentre si attestano intorno al 70% quelle Differite a 30 giorni.

“Va sottolineato – si legge nella nota - che da una analisi specifica in merito alla tipologia delle visite in attesa è emerso che la maggior parte riguardano l’oculistica e la dermatologia. Ad oggi, le prestazioni totali in lista di attesa sono circa 46 mila, dato quindi ormai stabilmente inferiore di oltre il 43% rispetto le liste di attesa post covid. Di queste oltre il 50% riguardano i fragili per i quali si è deciso di preservare il principio di prossimità territoriale (over 65, oncologici e invalidi gravi) al fine di offrire all’utenza un servizio più consono alle esigenze della tipologia di paziente”.

Al fine di migliorare e ottimizzare ancora di più il sistema, e di conseguenza i tempi di attesa dei cittadini per ricevere le prestazioni richieste, la Regione fa sapere che “si stanno condividendo e concretizzando alcune politiche come l’approvazione di un tempario delle visite, una gestione sempre più attenta e centralizzata delle liste di attesa e l’efficientamento, grazie alla condivisione con i medici di medicina generale, dell’appropriatezza degli esami, con particolare attenzione alla gastroenterologia e radiologia”.

L’assessore alla Salute Luca Coletto evidenzia poi, in una seconda nota, che “le prese in carico da parte degli specialisti (rappresentato dalla prenotazione da parte del medico o dalle piastre dopo la visita di controllo) siamo passati da 322.000 dell’anno 2022 alle attuali circa 900.000 fino al mese di novembre e possiamo ipotizzare che si superi il milione di prenotazioni al 31 dicembre. Questo indica che rispetto al 2022 vi sono state 700.000 prese in carico in più direttamente dagli specialisti”.

Relativamente all’articolo di Umbria 24 dal titolo “Liste d’attesa, l’assessore: «Stiamo recuperando» ma è ancora silenzio sul trucchetto”, Coletto ricorda che “il calcolo dei tempi di attesa avviene nel rispetto delle indicazioni ministeriali. In particolare il servizio della giornalista Milena Gabanelli metteva in evidenza che esiste un tempo di attesa tra la data della prescrizione e la data di prenotazione o la data di ingresso nel percorso di tutela. Tale tempistica è influenzata dalla libera scelta dell’utente che decide volontariamente di non entrare nel percorso di tutela, se non è disponibile una data per la prenotazione”.

“Il CUP – evidenzia ancora l’Assessore - non suggerisce di riprovare, ma si tratta di una scelta dell’utente (tale dato è tracciato dal sistema). Nonostante sia stato attivato il percorso per i fragili (over 65, oncologici ed invalidi) per i quali la zona di garanzia è il Distretto di residenza, esistono ancora molti utenti che preferiscono non entrare nel percorso di tutela per poter scegliere dove effettuare la prestazione”.

Inoltre, conclude Coletto, “si evidenza che, a livello Regionale, da sempre si monitora il tempo che gli utenti devono attendere oltre la soglia delle priorità cliniche al fine di comprendere il fenomeno e migliorarlo nel tempo. Per fare alcuni esempi nel mese di ottobre 2023 i giorni medi di attesa oltre soglia per le Urgenze è di 10 giorni, mentre nel novembre del 2022 era di 47 giorni. Per quanto riguarda le prescrizioni e le erogazioni negli anni dal 2019 ad oggi abbiamo sempre una percentuale del 75% dell’erogato sul prescritto che se sommato al 15% circa di mobilità arriva al 90%. Tale dato è in linea con le altre regioni virtuose”.

15 dicembre 2023
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