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Vicenza. Nuova aggressione a un medico di famiglia, Omceo: “Situazione più che critica”

Si tratta di episodi violenza verbale all’interno dello studio di lavoro e di vandalismo ai danni della macchina del medico. Pochi giorni fa una dottoressa aveva ricevuto un proiettile per posta. Per il presidente dell’Omceo di Vicenza “la gente si sente presa in giro e le istituzioni devono essere più trasparenti e dire ciò che si è in grado di erogare. Non possiamo creare false aspettative e dire che siamo la Regione con la migliore sanità”

di Endrius Salvalaggio
12 APR - Se ne era parlato la scorsa settimana del caso di un proiettile fatto recapitare ad una giovane dottoressa iscritta al corso di formazione di medicina generale ma già impegnata in studio a Vicenza. Sull’accaduto era intervenuto anche il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, chiedendo lo scudo penale. A distanza di pochi giorni, un altro episodio di violenza sempre nel vicentino e sempre ai danni di un medico donna. Stavolta siamo in presenza di violenze verbali, lanci di uova, rigature della carrozzeria dell’auto, chiodi conficcati nelle gomme e violenze verbali, tutto già in mano agli inquirenti.

A parlarne stavolta è il presidente OMCeO di Vicenza, Michele Valente, che commenta una situazione ormai più che critica. “La scorsa settimana mi sono trovato davanti a me una giovane donna di mmg – spiega il presidente OMCeO di Vicenza, Valente – con tanta voglia di imparare e di fare del bene ai propri assistiti ma che, dopo l’episodio di violenza subito, ha deciso lasciare il percorso di formazione che stava facendo per fare dell’altro. Vale la pena di dire che le violenze nei confronti di questa giovane dottoressa non erano nuove ed erano state tutte denunciate”.

Il quadro generale che il presidente Valente intende far emergere, è quello che vede medici donne in prima linea ed oggettivamente più a rischio dei maschi e questo non a caso ma, sempre secondo il presidente OMCeO di Vicenza, perché siamo in presenza di una sanità dove Ulss e Regione del Veneto creano aspettative ben diverse da quelle reali.

“Sia nel caso della giovane dottoressa della settimana scorsa, sia nel caso emerso di medico di base di un giorno fa, siamo in presenza di una sofferenza collettiva da parte degli assisiti – commenta Valente – e questo non lo dobbiamo imputare alla sola carenza del personale, bensì al fatto che Ulss e Regione del Veneto stanno alimentando delle aspettative non reali nei nostri assistiti. Sono d’accordo sull’inasprimento delle pene, ma fermo restando al Veneto, dire che la sanità va bene e che siamo ai primi posti come migliore assistenza italiana, è un errore perché creiamo false aspettative! Siamo invece in grossa difficoltà, dove si erogano prestazioni mediche dopo mesi di attesa con una platea di pazienti che si divide fra chi può perché si rivolge al privato e chi non può e quindi si arrabbia”.

“Al netto di ciò che dirà la questura di Vicenza sull’ultimo caso del medico di medicina generale, uscire dallo studio dopo ore di lavoro e trovarsi la macchina graffiata, imbrattata da uova, con le gomme bucate dai chiodi, è una situazione inaccettabile, tanto quanto come quella che abbiamo assistito con la precedente dottoressa. L’OMCeO di Vicenza sta istituendo un osservatorio di sostegno ai nostri 4800 iscritti, con l’aggiunta di un questionario dove vogliamo che sia scritto nero su bianco tutti gli episodi di violenza legati alla professione”, dice il presidente dell’Ordine.

Ma ciò che ancora manca per il presidente OMCeO di Vicenza è la trasparenza da parte delle istituzioni che non dicono come stanno le cose. “Manca una parte di verità - sottolinea il presidente Valente - . Deve essere detto, senza prendere in giro nessuno, ciò che si riesce ad erogare e ciò che non si riesce, in una sanità pubblica in cui mancano finanziamenti laddove esiste una sanità privata che sta crescendo alle spese di un disegno non dichiarato”.

Endrius Salvalaggio

12 aprile 2023
© Riproduzione riservata

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