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Plasmaferesi e scambio plasmatico. Documentazione del Veneto inviata al Ministero già a luglio

"L’atto con il quale la Giunta regionale del Veneto approvava e descriveva minuziosamente, in particolare nell’Allegato B della delibera nr. 851 del 13 giugno 2017, le procedure per l’utilizzo della plasmaferesi o dello scambio plasmatico per abbattere la contaminazione da Pfas è stato inviato al Ministero della Salute con lettera formale del 4 luglio 2017". Così la Regione torna sul tema dopo il question time di Lorenzin.


16 DIC - La Regione Veneto, dopo il question time di Lorenzin e la presentazione dei risultati di uno studio ieri, torna sul tema plasmaferesi. L’atto con il quale la Giunta regionale del Veneto approvava e descriveva minuziosamente, in particolare nell’Allegato B della delibera nr. 851 del 13 giugno 2017, le procedure per l’utilizzo della plasmaferesi o dello scambio plasmatico per abbattere la contaminazione da Pfas, spiega la Regione, è stato inviato al Ministero della Salute con lettera formale del 4 luglio 2017, protocollo nr. 265235, a firma del direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan.
 
Esaustivo appare già il titolo, che recita “approvazione del secondo livello del Protocollo di screening della popolazione esposta a sostanze perfluoroalchiliche e del Trattamento di Soggetti con Alte Concentrazioni di Pfas”.
 
L’Allegato A definisce in maniera particolareggiata il percorso di secondo livello nell’ambito dello screening, indicando anche uno schema del rischio al quale possono andare incontro i soggetti contaminati, con quattro livelli: basso, moderato, alto, molto alto.
 
L’Allegato B si concentra, di conseguenza, sulle modalità di trattamento dei soggetti con alte concentrazioni di Pfas, indicando esplicitamente la plasmaferesi e lo scambio plasmatico, con una premessa denominata “razionale”, nella quale si precisa che “l’utilizzo della plasmaferesi nella rimozione di sostanze tossiche è previsto nelle linee guida della Società Americana di Aferesi”, che “il trattamento con scambio plasmatico è routinariamente utilizzato nei protocolli terapeutici di pazienti con patologie autoimmuni, ma anche interessati da intossicazioni acute da sostanze tossiche/velenose”, e che “la plasmaferesi è una procedura utilizzata quotidianamente per le donazioni di plasma: in Veneto, nel 2016, sono state effettuate oltre 47.000 procedure”.
 
Di seguito, l’Allegato B della delibera 851esplicita le varie fasi operative, sia per la procedura di plasmaferesi che quella di scambio plasmatico, indicando 5 diversi passaggi: informazione alla persona sulla procedura; consenso informato; valutazione accessi venosi; elettrocardiogramma più prelievo emocromo e parametri coagulanti; appuntamento per l’avvio della terapia.
 
L’intera documentazione, riferisce la Regione, "è in possesso del Ministero della Salute e dei suoi Organismi Tecnici sin dal 4 luglio 2017".

16 dicembre 2017
© Riproduzione riservata

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