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Ice bucket. Melazzini: "Farò anche io doccia ghiacciata per ricerca su Sla e sfiderò Scaccabarozzi, Lorenzin e Giannini"


L'assessore lombardo, presidente Arisla e malato, in un'intervista all'Adnkronos Salute, si è detto pronto a mettersi in gioco per una sfida culturale che ormai da settimane sta spopolando sul web. L'obiettivo è quello di sensibilizzare non solo la popolazione, "ma anche le istituzioni e il mondo dell'industria".

21 AGO - Dopo aver spopolato negli Usa, il fenomeno dell'ice bucket challange è arrivato anche in Italia. Oltre a personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, una delle prossime docce ghiacciate a favore della ricerca contro la Sla vedrà come protagonista Mario Melazzini, assessore lombardo alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione, presidente di AriSla (Fondazione italiana di ricerca per la sclerosi laterale amiotrofica).

In un'intervista rilasciata a Adnkronos Salute, ha dichiarato: "Sono pronto a mettermi in gioco sperando di non prendermi una broncopolmonite - scherza l'assessore - lo farò perché credo in questa iniziativa soprattutto come sfida culturale, per sensibilizzare la popolazione, ma ancora di più le istituzioni e il mondo dell'industria".

"Sfiderò ad aderire all'iniziativa il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini, e il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi".
Melazzini ha poi rivolto un appello a Big Pharma: "Anche il mondo del profit deve avere il coraggio di investire risorse nella ricerca sulle malattie rare, orfane di cura. Le aziende farmaceutiche lo dovrebbero fare come responsabilità sociale d'impresa, perché in questo modo darebbero ai tanti scienziati validi che ci sono in Italia la possibilità di diventare davvero una speranza concreta per noi malati".
 
"Ci tengo a ricordare - ha spiegato l'assessore - che questa iniziativa è partita da un malato", l'ex giocatore di baseball americano Pete Frates, "che ha voluto a tutti i costi stimolare e sensibilizzare l'opinione pubblica e non solo nei confronti delle malattie rare, e soprattutto attirare investimenti per la ricerca".
 
I fondi raccolti vengono devoluti alla Als Association americana, che grazie alla 'febbre da gavettone' ha raggiunto nell'ultimo mese 31,5 milioni di dollari di donazioni, contro gli 1,9 mln dello stesso periodo dell'anno scorso. "Sono felice che i fondi vadano all'associazione statunitense - ha detto Melazzini -. È estremamente seria e sono convinto che queste risorse finanzieranno progetti valutati, identificati e meritevoli, con ricadute concrete a livello globale, a vantaggio di tutti i pazienti del mondo colpiti da patologie devastanti come la Sla".

Il presidente di AriSla ha, infine, ricordato l'impegno della Fondazione: "In quasi 5 anni ha investito quasi 6 milioni di euro, totalmente devoluti a progetti di ricerca identificati e valutati attraverso un processo di peer review, quindi in modo assolutamente indipendente". 

21 agosto 2014
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