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È morto Gianni Bonadonna, padre dell'oncologia italiana e milanese


Nato a Milano nel 1934, Gianni Bonadonna si era laureato all'Università di Milano in Medicina e Chirurgia nel 1959. Nel 1976 è stato nominato Direttore della Divisione di Oncologia Medica e, successivamente, Direttore del Dipartimento della Medicina Oncologica di INT. Bonadonna è stato il primo a introdurre in Italia la metodologia degli studi clinici controllati in oncologia medica e il primo a trattare il tumore con farmaci (chemioterapia). 

08 SET - E’ deceduto ieri Gianni Bonadonna, uno dei padri dell’oncologia milanese e italiana. “Un simbolo per la nostra Istituzione, un modello per i ricercatori dell’Istituto e un vero amico, non solo un medico, per molti dei suoi pazienti. Nei miei anni di Presidenza dell’INT ho avuto modo di trarre queste impressioni, circa il profilo scientifico e umano del professor Bonadonna, non solo da una relazione diretta e dai racconti di medici, pazienti e ricercatori, ma soprattutto dagli applausi spontanei che la platea della nostra Aula Magna gli ha sempre riservato in occasione dei suoi interventi. L’ultimo, silenzioso ma non per questo meno gradito, nel mese di aprile di quest’anno, per la Giornata della Ricerca dell’Istituto, salutato da una vera e propria ovazione, commovente e interminabile”. Così il Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori, Giuseppe De Leo, al cui ricordo del professor Bonadonna si uniscono tutti i rappresentati istituzionali e il personale INT.

Nato a Milano nel 1934, Gianni Bonadonna si era laureato all'Università di Milano in Medicina e Chirurgia nel 1959. Dopo un tirocinio al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York (1961-1964), aveva iniziato a lavorare all'Istituto Nazionale Tumori di Milano. Nel 1976 è stato nominato Direttore della Divisione di Oncologia Medica e, successivamente, Direttore del Dipartimento della Medicina Oncologica di INT. Bonadonna è stato il primo a introdurre in Italia la metodologia degli studi clinici controllati in oncologia medica e il primo a trattare il tumore con farmaci (chemioterapia), a rendere il tumore di Hodgkin curabile e a dare speranze di guarigione a tutte le donne colpite dal tumore alla mammella.

Nel 1972 il professor Bonadonna aveva studiato una nuova combinazione di farmaci per la malattia di Hodgkin, considerata poi l'associazione "gold standard" per il trattamento convenzionale di questa malattia. L’anno successivo ha condotto il primo studio clinico per valutare l'efficacia della combinazione CMF (ciclofosfamide, methotrexate e fluorouracile) come trattamento postoperatorio adiuvante nei carcinomi mammari ad alto rischio di ripresa di malattia. Successivamente, il professor Bonadonna aveva attivato altri studi importanti di chemioterapia postoperatoria e pre-operatoria che hanno migliorato la prognosi di queste pazienti.

È autore di un libro di divulgazione intitolato ‘Coraggio, ricominciamo.Tornare alla vita dopo un ictus: un medico racconta’ (2005) e coautore del libro ‘Dall’altra parte’ (2006), dove tre medici gravemente malati raccontano la loro storia e propongono di rifare una sanità che curi davvero.
 

08 settembre 2015
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