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Malattie delle valvole cardiache. Cuore Italia: “Proteggiamo i nonni”


In Italia sono molti gli anziani che, colpiti da malattie valvolari cardiache, a loro volta svolgono la funzione di caregivers per qualcuno dei propri cari. Solitamente la prima indicazione di un problema alle valvole cardiache è un caratteristico 'mormorio' cardiaco che si sente con lo stetoscopio, ma solo il 17% degli italiani intervistati riceve un controllo stetoscopico ad ogni visita dal medico di medicina generale

28 SET - Anche quest’anno Cuore Italia si schiera dalla parte dei nonni, e lo fa in occasione della Campagna della Fondazione Senior Italia dedicata appunto alla loro Festa. Ed è forse solo una coincidenza che siano così vicine la data di questa Festa (2 ottobre) e quella del 29 settembre, Giornata Mondiale del Cuore, ma l’occasione consente opportunamente di sottolineare il legame profondo che esiste fra questi due temi. E così ancora una volta Cuore Italia fa sentire la sua voce per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di contrastare le malattie delle valvole cardiache
 
Nuovi dati, pubblicati in occasione della Settimana della Consapevolezza delle Valvole Cardiache appena conclusasi (14-20 settembre), rivelano che la stragrande maggioranza degli italiani anziani (92,4%) non conosce la forma più comune di cardiopatia valvolare, una patologia grave ma curabile1. La patologia è pericolosa per la vita se non viene curata e colpisce soprattutto la popolazione anziana. L'indagine rivela inoltre che gli anziani in Italia sono i più propensi a fornire assistenza agli altri (47%) rispetto ai loro omologhi in Europa (29,2%), evidenziando l'importanza di proteggere la loro salute1.
Con l'invecchiamento della popolazione in Italia, le malattie delle valvole cardiache sono un vero motivo di preoccupazione. Più della metà dei pazienti con stenosi aortica grave - la forma più comune di cardiopatia valvolare - muore entro due anni dallo sviluppo dei sintomi, per cui la diagnosi precoce è importante. 
 
Preoccupante è il fatto che solo una piccola percentuale di italiani si rivolgerebbe al proprio medico di base per un appuntamento, se si verificassero alcuni dei sintomi chiave della cardiopatia valvolare, come la stanchezza (35,6%), la riduzione dell'attività fisica (14,4%) e il "sentirsi più vecchi della propria età" (10%)1. Tale titubanza potrebbe essere potenzialmente dannosa in quanto impedisce la diagnosi precoce.
 
Tuttavia, molti intervistati italiani sostengono che i sintomi delle cardiopatie valvolari impedirebbero loro di fare attività fisica (62,9%), lavorare/fare volontariato (28,8%) o hobby e interessi (26,8%), suggerendo un impatto significativo sulla vita quotidiana1. Le persone anziane contribuiscono in modo determinante alla moderna economia globale e alla nostra società; è quindi importante prendersi cura degli anziani e del lavoro che svolgono, e garantire che le cardiopatie valvolari vengano individuate e diagnosticate precocemente, in modo che gli italiani più anziani possano continuare a condurre una vita attiva.
 
Inoltre, quasi la metà (47%) degli intervistati fornisce assistenza a persone vicine a loro, il dato più alto dei Paesi europei intervistati. Si tratta anche di un settore della popolazione attivo, il 72,3% dei quali partecipa regolarmente ad attività di volontariato, di comunità, sociali o fisiche. Una maggiore consapevolezza e una diagnosi precoce delle malattie valvolari cardiache è quindi importante non solo per i pazienti, ma anche per coloro che dipendono da loro, per la comunità locale e per l'economia in generale.
 
“La nostra popolazione anziana è un fattore chiave, ma sottovalutato, che contribuisce all'efficace funzionamento delle nostre comunità, delle nostre famiglie e delle nostre economie, quindi migliorare la consapevolezza, la diagnosi e la cura delle malattie delle valvole cardiache andrà a vantaggio di tutti noi", ha commentato Roberto Messina, Presidente di Cuore Italia. "L'indagine dimostra che occorre fare di più per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla cardiopatia valvolare come una patologia comune, grave ma curabile. Se hai più di 65 anni è importante ascoltare il tuo cuore e chiedere al tuo medico di base un controllo con lo stetoscopio".
 
Molte persone che convivono con la malattia delle valvole cardiache non presentano sintomi gravi o evidenti, o semplicemente attribuiscono i loro sintomi all'invecchiamento, il che rende difficile la diagnosi della malattia.  La diagnosi iniziale della malattia comporta l'identificazione dei sintomi e l'ascolto del cuore con uno stetoscopio. Per quanto riguarda i controlli con lo stetoscopio per le persone anziane ad ogni visita di medicina generale, l'Italia è in ritardo rispetto ai suoi vicini europei (Italia: 17,3%; Europa: 28,2%; Francia: 76,1%)1. In Italia vi sono notevoli differenze nell'uso dello stetoscopio sulle persone anziane ad ogni visita di medicina generale, che vanno da un terzo di quelle dell'Umbria (29%), a solo il 10% in Sardegna1.
 
"La popolazione anziana è un gruppo a rischio, tanto più che con l'avanzare dell'età è importante che sia più consapevole della malattia e comprenda la gravità di sintomi spesso nascosti per garantire una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo. Si stima che all'età di 75 anni la prevalenza delle malattie delle valvole cardiache sia del 13%”,6 ha dichiarato il Prof. Alessandro Boccanelli, Primario cardiologo, Presidente SICGe – Società Italiana di Cardiologia Geriatrica, membro del Comitato Scientifico Cuore Italia, "Bisogna lavorare di più per spostare il livello di consapevolezza”.

28 settembre 2020
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