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Epatite C. Confermato anche per il 2023 lo screening gratuito per i nati dal 1969 al 1989

Grazie agli oltre 240mila esami effettuati lo scorso anno in tutta l’Emilia-Romagna, intercettati 386 positivi al secondo test di conferma. Avanti con la campagna di comunicazione del Servizio sanitario regionale “C devi pensare”. Donini: “Persone inconsapevoli di avere il virus, che grazie alla prevenzione hanno avuto diagnosi precoce e cura”

14 FEB -

Un semplice esame del sangue che può fare la differenza. Ecco perche la Regione Emilia Romag conferma per tutto il 2023 lo screening gratuito per l’epatite C.

La campagna di prevenzione, avviata a inizio 2022, che coinvolge oltre 1 milione 300mila cittadini (esattamente 1.342.445), è rivolta a tutti i nati dal 1969 al 1989 iscritti all’anagrafe sanitaria (inclusi gli Stranieri temporaneamente presenti - STP), alle persone seguite dai Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD) indipendentemente dall’anno di nascita e dalla nazionalità, e ai detenuti in carcere, anche in questo caso indipendentemente da età e Paese di provenienza: un target stato stabilito a livello nazionale.

Grazie alla campagna, spiega una nota, lo scorso anno (al 31/12/2022) tra le 240.179 persone che si sono sottoposte al prelievo ematico di screening, è stato possibile intercettare 386 positivi (0,16%) al test di conferma: cittadini che, se non avessero aderito alla campagna, non avrebbero scoperto di avere contratto il virus dell’HCV, nè effettuato la visita specialistica conseguente, e neppure iniziato il trattamento terapeutico.

“Parliamo di persone inconsapevoli di avere l’epatite C, che grazie alla scelta di aderire allo screening hanno potuto ricevere diagnosi e cura - commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Continuiamo ad investire nella prevenzione e ad invitare tutti coloro che rientrano in questo target a fare l’esame, che permette di far emergere il cosiddetto ‘sommerso’: per ora ha risposto positivamente all’invito circa il 18% dei cittadini, confidiamo in un’accelerazione delle adesioni. Si tratta di un semplice esame del sangue, che viene eseguito senza bisogno di prescrizione su ricetta e senza pagamento del ticket: un piccolo sforzo che può fare la differenza per avere una diagnosi precoce, essere curati e scongiurare così le complicazioni di una malattia epatica avanzata”.

“C devi pensare”: la campagna di comunicazione Prosegue quindi anche la campagna di comunicazione del Ssr “C devi pensare”, che offre informazioni preziose su cos’è l’epatite C: un'infezione pericolosa, perché molte persone infettate sviluppano una malattia epatica cronica, che può evolvere in forme molto gravi e progressive che vanno dalla cirrosi al cancro al fegato; l’importanza dello screening, che è l’unico modo per individuarla perché la maggior parte di chi ha epatite C cronica non presenta alcun sintomo o solo sintomi generali come stanchezza cronica e depressione; la terapia antivirale disponibile, semplice da assumere, sicura ed efficace (il 95% dei pazienti trattati guarisce completamente eliminando l’infezione); e l’adozione delle misure igieniche volte ad evitare il contatto con sangue contaminato, che attualmente è l’unica forma di prevenzione poiché non esiste un vaccino. D

L’invito ai cittadini destinatari dell’iniziativa (cittadini nati dal 1969 al 1989), spiega una nota, avviene tramite il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e l’invio di un sms in cui viene descritta la modalità di accesso alla prestazione HCV REFLEX (con prelievo di sangue venoso). La prenotazione può essere effettuata attraverso Fse, sportello Cup, Cup Web e App Er Salute, senza bisogno di prescrizione su ricetta e senza pagamento ticket. La proposta di adesione allo screening può avvenire anche in occasione di esami ematici già prescritti per altri motivi, durante l’effettuazione del prelievo.

Sul campione ematico viene effettuato un primo esame sierologico, ed eventualmente i successivi approfondimenti necessari. Il cittadino riceve sul Fse l’esito dello screening se negativo; in caso di esito positivo, viene preso in carico dal centro specialistico di riferimento individuato dall’Azienda sanitaria, che lo contatta e fissa la visita specialistica (sempre senza prescrizione, né pagamento di un ticket).

I SerD, dal canto loro, continueranno l’attività già in corso per la ricerca di HCV nei soggetti che seguono, di qualunque età siano. In caso di esito positivo viene garantito, da parte del medico SerD, l’invio del paziente a una visita specialistica e il follow up del trattamento. Anche all’interno degli istituti penitenziari proseguirà l’attività di screening per HCV già in corso, e la presa in carico specialistica per i casi risultati positivi.



14 febbraio 2023
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