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Orario lavoro. La Lega presenta interrogazione: “Non si vìoli diritto di conciliare lavoro e vita privata”

Per il consigliere Daniele Marchetti la ratio dell’indennità di turno “premia il disagio di avere una vita familiare e sociale fortemente condizionata dai turni h 24”. Poi punta il dito contro la Ausl di Bologna: “Ritiene di non doverla corrispondere al lavoro di ristoro su tre turni, in quanto suppone che i tre turni si susseguano ininterrottamente”. Chiesto l’intervento della Regione per evitare interpretazioni diverse tra Asl e fare chiarezza. L'INTERROGAZIONE

09 APR - Fare in modo che “le Aziende ospedaliere evitino interpretazioni di norme, violando i diritti dei lavoratori, in particolare di quei riconoscimenti volti a conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro”. Lo chiede il consigliere della Lega nord dell’Emilia Romagna, Daniele Marchetti, che con una interrogazione all’assessore alla Salute, Sergio Venturi, porta l’attenzione sul nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro, che prevede “una nuova modalità di calcolo dell’indennità di turno che si presta a interpretazioni svantaggiose per il lavoratore: al personale dei ruoli sanitario e tecnico appartenente alle categorie B,C e D e operante in servizi articolati su tre turni, compete una indennità giornaliera pari a 4,49 euro.
 
Detta indennità è corrisposta purché vi sia una effettiva rotazione del personale nei tre turni tale che nell’arco del mese si evidenzi un numero sostanzialmente equilibrato dei turni svolti di mattina, pomeriggio e notte ovverosia almeno pari al 20% in relazione al modello di turni adottato nell’Azienda o Ente. L’indennità non può essere corrisposta nei giorni di assenza dal servizio a qualsiasi titolo effettuata, salvo per i riposi compensativi”.

Secondo il Carroccio, però, “il CCNL condiziona il diritto all’indennità allo svolgimento di turni equilibrato e indica, attraverso la congiunzione esplicativa ‘ovverosia’, la percentuale minima perché sussista questo equilibrio; la clausola prevede poi una proposizione coordinata che connette lo svolgimento dei turni “al modello di turni adottato nell’azienda“. Dunque, sottolinea Marchetti come “la ratio dell’indennità premia il disagio di avere una vita familiare e sociale fortemente condizionata dai turni h 24 e questo disagio plausibilmente non è stato più riscontrato nei confronti dei lavoratori che non svolgano almeno 4 notti al mese”.

La Lega nord chiede quindi alla Giunta di sapere se “non ritenga opportuno invitare le Aziende ospedaliere a evitare interpretazioni di norme in violazione dei diritti dei lavoratori, in particolare di quei riconoscimenti volti a conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro. Se non ritenga opportuno agire nelle sedi opportune affinché l’Aran convochi le rappresentanze sindacali per una interpretazione dall’art. 86 del nuovo CCNL affinché sia possibile erogare quanto veniva erogato nelle aziende sulla base di precedenti accordi aziendali. Se non intenda chiamare alla trattativa per soluzioni attivabili tramite specifici progetti aziendali tutte le sigle sindacali rappresentative e non solo quelle firmatarie del contratto. Se non ritenga opportuno il ripristino e il riconoscimento dell’indennità dell’H24 agli operatori di dialisi che, ad oggi, risultano i più colpiti dalle novità contrattuali adottate e – infine – se, alla luce delle modifiche apportate dalle aziende (si riscontrano infatti modifiche da H24 a H12 nei cedolini dei lavoratori di dialisi di S. Orsola e Maggiore di Bologna), pur mantenendo la turnistica sui 3 turni, si ritenga opportuno il ripristino dell’H24”.

09 aprile 2019
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