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FVG approva assunzione temporanea di personale sanitario anche se con titolo non riconosciuto dal Ministero

La delibera prevede, in particolare, l'impiego di professionisti sanitari anche tra i cittadini di Paesi non appartenenti all'Ue purché titolari di permesso di soggiorno che consenta di svolgere attività lavorativa, che presentino un titolo di studio conseguito in Ue oppure iscritti a un ordine professionale dello Stato di provenienza. Riccardi: “Una risposta alla grave carenza di personale". LA DELIBERA

03 FEB - “La decretazione d'urgenza ci permette di mettere in campo strumenti necessari a fronteggiare la strutturale e grave carenza di risorse umane. In questo modo possiamo assicurare l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza”. Così il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, annuncia in una nota l'approvazione, da parte della Giunta regionale, di una delibera che introduce alcune deroghe alle norme in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie.
 
"Questo provvedimento - spiega Riccardi - approva infatti quegli indirizzi operativi che mettono le strutture sanitarie pubbliche, quelle private o accreditate, le strutture sociosanitarie accreditate e convenzionate con il Servizio sanitario regionale nelle condizioni di poter assumere temporaneamente personale sanitario in possesso di un titolo di studio non riconosciuto dal Ministero della Salute".
 
In particolare la delibera prevede l'impiego di professionisti sanitari anche tra i cittadini di Paesi non appartenenti all'Unione europea purché titolari di un permesso di soggiorno che consenta di svolgere attività lavorativa, che presentino un titolo di studio conseguito all'interno della Ue oppure iscritti a un ordine o albo professionale dello Stato di provenienza.
 
Viene contemplata inoltre, riferisce la nota della Regione, la possibilità di utilizzare personale con titolo di studio conseguito in un Paese non appartenente all'Unione europea con traduzione asseverata in italiano, l'iscrizione a un ordine o albo professionale dello Stato di provenienza, sempre con traduzione asseverata, e la dichiarazione di valore rilasciata dall'Autorità diplomatica o consolare italiana presente nel Paese dove è stato rilasciato il titolo, finalizzata a verificare che quest'ultimo soddisfi pienamente le direttive Ue.
 
"Siamo convinti - conclude Riccardi - che questo strumento fornito dalla decretazione d'urgenza possa fornire una adeguata risposta alla grave carenza di personale, rafforzando così l'attività assistenziale sul territorio del Friuli Venezia Giulia".

03 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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