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Nuovo Piano emergenza urgenza del FVG. Per Anaao e Aaroi-Emac “niente di nuovo, se non peggio” 

Per il presidente degli anestesisti e rianimatori, Alberto Peratoner, “un piano che esclude ed ignora completamente i Ps, i Ppi ed il territorio”. Massimiliano Tosto (Anaao): “Buona l’idea della rotazione del personale tra “centrale operativa” e servizi sul campo, mancante in due capisaldi essenziali: mediazione della domanda e la stratificazione dei flussi dei pazienti”. IL PIANO

18 DIC - Approvato da pochi giorni il nuovo Piano regionale di emergenza urgenza (Peu) della Regione Friuli Venezia Giulia, che punta a colmare le carenze del precedente risalente al 2015 attraverso competitività, formazione, tecnologia e l'organizzazione dell'emergenza-urgenza territoriale, temi che in futuro richiederanno significativi investimenti in termini di know-how, organizzazione e sviluppo professionale.

Andando più nel dettaglio, le novità del nuovo piano si possono riassumere in ottimizzazione dell'infrastruttura tecnologica regionale con un utilizzo rilevante della digitalizzazione per supportare la trasmissione dei dati in tempo reale e favorire il sistema di comunicazioni tra tutte le postazioni di emergenza-urgenza distribuite sul territorio; una nuova riorganizzazione del sistema deputato al soccorso territoriale, ricondotto ad una unica regia affidata ad un'unica azienda sanitaria regionale (ARCS); un aumento delle competenze del personale impegnato nel soccorso, prevedendo anche la rotazione dello stesso tra Centrale Operativa, Soccorso territoriale ed Elisoccorso e consolidamento dei rapporti con i soggetti sussidiari fondamentali nel sistema di emergenza urgenza (Forze dell'Ordine, Protezione Civile, Associazioni di Volontariato, Cooperative sociali) nella ridefinizione dei percorsi formativi e nelle fasi operative integrate.

Due sono i commenti che, almeno in parte, vanno in tutt’altra direzione sulla bontà del nuovo Peu: il presidente Aaroi Emac Friuli Venezia Giulia, Alberto Peratoner, e il segretario regionale Anaao Assomed, Massimiliano Tosto.

“La Regione approva la riforma del Peu proprio nel momento in cui il direttore sanitario di ARCS si è dimesso, il direttore generale di ARCS è svanito dal panorama regionale – evidenzia Alberto Peratoner - ed il direttore di Sores è a un mese dalla pensione. Un documento ormai vecchio ed incompiuto che esclude ed ignora completamente i Ps, i Ppi ed il territorio e le gravissime criticità a lui imputato, tutto e solamente incentrato sulla centrale operativa ormai autonoma per la parte infermieristica (vera criticità del passato) con invenzione di nuove sigle, funzioni e di un dipartimento “fantasma” in una operazione di buoni propositi difficilmente realizzabili e di maquillage palliativo ai veri problemi del sistema, senza nemmeno lo straccio di un minimo investimento economico dedicato e di indicazioni e strategie per il reperimento di personale e risorse”.

“In un contesto – continua il presidente dell’Aaroi Emac FVG – mentre i professionisti sanitari danno sempre di più le dimissioni dal SSr, gli abitanti della Carnia non hanno diritto all'automedica, o ne hanno diritto a giorni alterni, il medico di centrale operativa non esiste (unica realtà in tutta Italia), i Ps e le postazioni di ambulanza vengono svendute a cooperative ed enti privati in un percorso di smantellamento completo del sistema di emergenza urgenza regionale da sempre, ma non più, fiore all'occhiello del Fvg”.

Un piano insomma, che richiedeva, per Peratoner, la voce dei professionisti, delle società scientifiche ed alle organizzazioni di categoria con un tavolo aperto per una seria analisi e con vere proposte lungimiranti di programmazione in grado di fermare ed arginare il progressivo pericoloso di scadimento del sistema di emergenza urgenza

Apprezzabile, per Massimiliano Tosto di Anaao Assomed, l’idea di una rotazione del personale tra “centrale operativa” e servizi sul campo. “C'è pochissima sostanza sui due assi fondamentali di una riforma seria dell'emergenza urgenza che dovevano essere – dichiara Tosto – la mediazione della domanda sanitaria. Il cittadino non deve essere libero di accedere a qualsiasi servizio di emergenza-urgenza di sua spontanea volontà ma deve essere indirizzato da una “mediatore” fisico o telefonico che lo orienta verso la risposta appropriata. Non è mai la domanda inappropriata che intasa i Ps ma la mancanza di risposte più appropriate al paziente che bloccano i flussi nei Ps. Seconda mancanza è la stratificazione dei flussi dei pazienti in base alla gravità clinica che necessita per definirla quale personale medico e infermieristico serve (formato) e quali siano i protocolli condivisi da usare”.

“Non è una questione corporativa – conclude il segretario Anaao FVG - ma l'aver escluso gli specialisti in medicina d'Emergenza-Urgenza dalla composizione degli equipaggi è una scelta anacronistica, in controtendenza rispetto al resto delle regioni italiane e controproducente anche sull'attrattività e completamento professionale degli unici specialisti medico d'emergenza-urgenza sul campo. Per Anaao Assomed Fvg questo Peu è una copia del precedente del 2015 con pochissime modifiche sostanziali”.

Endrius Salvalaggio

18 dicembre 2023
© Riproduzione riservata

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